
Secondo uno studio, il passaggio da una dieta tradizionale africana a una tipica del mondo occidentale globalizzato, aumenta l’infiammazione e diminuisce la risposta ai patogeni. Il passaggio inverso comporta invece benefici.
Una dieta sana non dovrebbe escludere i pistacchi, piccoli frutti secchi a guscio ricchi di nutrienti e di antiossidanti, vitamine, proteine. Una porzione ne conta circa 49 (30 grammi), il più alto numero di unità a porzione rispetto a qualsiasi altro tipo di frutta secca a guscio. I pistacchi sono privi di colesterolo e contengono
Una dieta sana non dovrebbe escludere i pistacchi, piccoli frutti secchi a guscio ricchi di nutrienti e di antiossidanti, vitamine, proteine. Una porzione ne conta circa 49 (30 grammi), il più alto numero di unità a porzione rispetto a qualsiasi altro tipo di frutta secca a guscio. I pistacchi sono privi di colesterolo e contengono solo 1,5 grammi di grassi saturi e 12,5 grammi di grassi per porzione, perlopiù monoinsaturi e polinsaturi. Infine sono ricchi di potassio e fibre.
I ricercatori della Pennsylvania State University li hanno utilizzati per effettuare alcuni test: un gruppo di adulti con diabete di tipo 2 ha partecipato a uno studio clinico seguendo una dieta che conteneva pistacchi. Il gruppo ha mostrato una risposta più positiva allo stress rispetto a chi seguiva una dieta standard a basso contenuto di grassi.
La dieta che ha dato i risultati migliori includeva due porzioni di pistacchi al giorno, grazie alle quali è stato possibile ridurre significativamente la resistenza periferica vascolare, aumentare la risposta cardiaca e migliorare alcuni parametri della frequenza cardiaca, oltre a ridurre la pressione massima sanguigna. Quest’ultima proprietà ne fa uno dei rimedi naturali per la pressione alta.
“La ricchezza in fibre dei pistacchi, unita alla composizione salutare in acidi grassi e alla presenza consistente di antiossidanti, apre prospettive interessanti per il loro utilizzo anche nella dieta dei soggetti maggiormente a rischio cardiovascolare”, ha dichiarato il professor Giorgio Donegani, presidente della Fondazione Italiana per l’Educazione Alimentare. “Il vantaggio per questi soggetti non è solo nel poter contare sull’efficace azione protettiva dei pistacchi, ma anche nel poter migliorare la gradevolezza della dieta con l’introduzione di un ingrediente tanto gustoso quanto versatile in cucina”.
La dottoressa Sheila G. West, professoressa di salute biocomportamentale e scienze nutrizionali alla Pennsylvania State University, a capo della ricerca, ha precisato che “una dieta con un moderato apporto di grassi contenente pistacchi può essere un intervento efficace per ridurre i rischi cardiovascolari in persone con il diabete di tipo 2”.
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