
Rigenerazione e salute. Sono le parole chiave che è tempo di sovrascrivere a quelle attuali di impoverimento e degrado, imposte dall’agricoltura intensiva. Una sostituzione che scuote equilibri e merita attenzione.
Due ragazzi hanno aperto a Malmö un ristorante che combatte lo spreco di cibo recuperando i prodotti che verrebbero buttati, ma che sono ancora buoni da mangiare.
Secondo la Fao, un terzo del cibo prodotto a livello mondiale per il consumo umano viene sprecato. Solo in Europa, si calcola che ogni anno lo spreco equivale a 88 milioni di tonnellate di alimenti, ma il prossimo obiettivo dell’agenda europea è quello di puntare a ridurlo del 50 per cento entro il 2030. Tanti sono stati i progetti e le iniziative promosse in questi anni da istituzioni, associazioni, privati per risolvere il problema: ad esempio, c’è chi si è inventato il supermercato che vende solo cibi in scadenza. L’ultima novità a riguardo, invece, è il ristorante che recupera, cucina e serve il cibo che altrimenti andrebbe buttato.
L’idea è venuta a Erik Andersson e Ellinor Lindblom, due ragazzi svedesi con esperienza nel mondo della ristorazione, che si sono conosciuti lavorando al ristorante Daniel Berlin, due stelle Michelin, di Skåne-Tranås. Quest’estate la coppia ha inaugurato il ristorante Spill a Malmö: “Un giorno, parlando con un fornitore, mi sono reso conto di quanto cibo venisse buttato solo perché non aveva un bell’aspetto o perché non veniva venduto– racconta Erik – Abbiamo un sistema che nutre le mucche, le macella, le prepara per la distribuzione e poi che butta la carne perché non viene venduta. Per me questo è incomprensibile, è sbagliato”.
Il ristorante recupera quello che verrebbe buttato ma che è ancora buono (soprattutto verdura e frutta, ma anche carne) e lo trasforma in piatti prelibati. La disponibilità dei prodotti si può sapere uno o al massimo due giorni prima e certo non si può avere qualcosa su richiesta, così ogni giorno si improvvisa un menù diverso. Il ristorante ospita 16 coperti per il pranzo, che si serve da lunedì a venerdì, ma offre anche servizio di take away o catering. E se in cucina capita di avanzare qualcosa, gli chef cucinano food boxes per la cena oppure prolungano la vita degli alimenti congelandoli, essiccandoli o mettendoli sotto sale.
“Vogliamo unire la nostra passione per la cucina e il servizio con la responsabilità per l’ambiente e per il nostro futuro – si legge sul sito di Spill (che vuol dire appunto “spreco”). Il locale va bene e tanti clienti che lo provano poi ci ritornano, ma Erik spera di chiudere nel giro di 5-6 anni. “Vorrebbe dire che abbiamo un sistema antispreco funzionante”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Rigenerazione e salute. Sono le parole chiave che è tempo di sovrascrivere a quelle attuali di impoverimento e degrado, imposte dall’agricoltura intensiva. Una sostituzione che scuote equilibri e merita attenzione.
Secondo uno studio americano sulla salute metabolica, il consumo di ceci è in grado di abbassare il colesterolo, mentre quello di fagioli neri riduce l’infiammazione.
I risultati di un progetto pilota sull’agricoltura rigenerativa mostrano i vantaggi di questo approccio rispetto all’agricoltura convenzionale. Registrando una produttività complessiva più elevata.
Dopo cinque minuti di esposizione alla pubblicità di cibo spazzatura i bambini consumano più calorie: lo studio presentato al Congresso europeo sull’obesità.
A Ouagadougou si costruiscono orti e si piantano alberi per proteggere la città dalle ondate di calore e produrre cibo locale e accessibile.
Uno studio su sei cibi importati sottolinea la necessità di risposte da parte della Ue a un’emergenza reale e sempre più preoccupante per la sicurezza alimentare.
Secondo una stima dei ricercatori del Politecnico di Milano, ci sono molte aree del mondo in cui l’agrivoltaico consentirebbe di coltivare sotto i pannelli solari.
In Brasile si pratica una sorta di “riciclaggio del bestiame” che impedisce di sapere se la carne bovina proviene da capi allevati in aree distrutte illegalmente.
Ogni 10 per cento di cibi ultra-processati in più nella dieta, aumenta del 3 per cento il rischio di morte prematura. L’analisi in otto Paesi.