Il gatto deve essere accompagnato con intelligenza verso il fine vita. Ma basta poco per rendere la sua terza età più agevole e accettabile.
Uccellini. Un pettirosso per amico
Il pettirosso (Erithacus rubecula). Dall’inconfondibile canto, ci accompagna durante i lunghi mesi invernali. Ecco come attirarlo nei nostri giardiin.
È una palletta di piume alta non più di 15 centimetri, con gli occhi come perle nere e un maestoso pettorale rosso che spicca sul piumaggio bruno e sul ventre chiaro. Difficile da vedere nel periodo estivo, durante il quale vive nei boschi, ai primi freddi autunnali il pettirosso si avvicina ai giardini e alle case in cerca di cibo. Non è dunque difficile attirarlo proprio nel nostro giardino: mettendogli a disposizione il cibo più gradito a orari regolari, potremo ricevere la sua visita anche tre volte al giorno, al mattino presto, a mezzogiorno e prima del calar del sole.
Cosa mangia in natura il pettirosso
In natura il pettirosso – insettivoro – si ciba soprattutto di insetti e delle loro larve, lombrichi, semi e piccoli molluschi, ma integra questa dieta con una grande quantità di frutta e bacche, more, lamponi, mirtilli, fragole e ribes. Per il suo menù invernale potremo offrirgli piccole quantità di grasso, semi di miglio e avena ma anche briciole dolci di torte, panettone e biscotti.
Il cibo va posto a terra, sul balcone o su un davanzale, in un posto difficilmente raggiungibile da gatti, e va offerto dall’autunno fino a primavera inoltrata. Poi è necessario sospendere questa alimentazione artificiale che potrebbe nuocere ai nidiacei. Il pettirosso così sarà spinto a tornare nel bosco dove riprenderà a procacciarsi il cibo in modo naturale, per poi ripresentarsi ai primi freddi per controllare se siete disposti a prendervi cura di lui per un altro inverno. Ma, tranquilli, non è dando un po’ di cibo in più per qualche settimana che si altera il suo istinto.
Il menù più adatto al pettirosso
Un foraggiamento moderato permette agli uccelli selvatici di godere di un habitat variato e sano. Le casette e le vaschette di cibo sono inoltre una bella opportunità di osservare gli uccelli da vicino e di vivere esperienze gradevoli ed emozionanti.
D’inverno, il foraggiamento è un valido aiuto specialmente in caso di neve o di pioggia gelata, quando cioè il terreno è ricoperto di neve o ghiaccio. Il momento in cui il cibo dovrebbe essere più abbondante è il mattino poiché gli uccelli, dopo una lunga notte, sono molto affamati. Anche di sera il cibo è molto apprezzato, che fanno il pieno di energia in vista della nottata.
Solo poche specie di insettivori – tra cui, oltre ai pettirossi, anche merli e storni – sono visitatori abituali dei luoghi di foraggiamento che creiamo nei giardini o sui balconi. Questi uccelli prediligono:
- semi e semini, perfetti quelli dei mangimi in vendita al supermercato
- fiocchi d’avena
- uvetta e canditi
- frutta (anche già parzialmente marcia)
- noci e nocciole sgusciate
- briciole di dolci e di panettone
- grasso
Sì, come conferma la Lipu, è possibile anche aggiungere al menù briciole di torte avanzate e panettone.
Invece, sono assolutamente vietati e dannosi agli uccellini selvatici avanzi di cucina come le croste di formaggio, i salumi e tutto ciò che è salato, speziato o condito.
Piccola nota anche sul pane, che non è granché adatto in quanto dà senso di sazietà ma non fornisce sufficienti calorie e i frequentatori delle mangiatoie rischiano così di non avere abbastanza energia per mantenere la giusta temperatura corporea durante le ore più fredde. In inverno infatti, gli uccelli possono perdere addirittura il 10% del loro peso in una sola notte.
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Come attirare il pettirosso
Per attirarlo nel vostro giardino o sul balcone, potrete anche piantare alcune piante di fusaggine (Euonymus europaeus) detta anche “berretta da prete”, un piccolo arbusto che in autunno produce capsule polpose che a maturazione si aprono offrendo semi di color arancio vivo di cui il nostro piccolo amico va letteralmente pazzo.
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