
Nel luglio 1976 Seveso fu epicentro del peggior disastro ambientale mai avvenuto in Italia. Oggi un’autostrada fa riemergere ricordi e paure
Un libro che ha fondato un movimento internazionale. Una nuova filosofia della scienza, una nuova bioetica, nuovi diritti per gli animali.
Siamo nel 1975. Un professore di filosofia si documenta sugli abusi
compiuti ai danni degli animali, negli allevamenti intensivi, per
la vivisezione. Raccoglie i casi in un libro inchiesta e li pone
alla base di una nuova bioetica: è il momento di
‘Liberazione animale’, un libro che fa nascere un caso
internazionale, e un movimento d’opinione mondiale.
Il maltrattamento “su scala industriale” di centinaia di migliaia
di animali inizia negli anni ’60. I primi allevamenti intensivi in
Usa, le aziende farmaceutiche che promuovono nuovi farmaci, le
industrie chimiche che producono tonnellate di pesticidi da
sperimentare su animali… Realtà note, ma che prima
dell’esposizione concatenata, lucida, netta di Singer non era mai
stata rivelata in tutte le sue dimensioni, dimensioni che Singer ha
indagato e documentato senza timori, senza paura.
Un’opera coraggiosa. Un velo squarciato. Oggi si discute di
allargamento dei diritti alla sfera dei viventi, di filosofia del
diritto e della scienza, di nuova etica, in tutto il mondo. E il
dibattito è sempre più vivo.
Il movimento animalista si è poi sviluppato in forme
diversissime tra loro, dal mondo della riflessione epistemologica e
bioetica alla forza d’effrazione dell’Alf, Animal Liberation Front,
gli attivisti che vanno a liberare fisicamente gli animali dai
laboratori di vivisezione o dagli allevamenti di pellicce. Si
promuovono in tutto il mondo civile leggi e trattati a tutela degli
animali. E tutto è nato nel ’75, con ‘Animal
Liberation’.
Ecco il cuore della tesi. Tutti gli argomenti per dimostrare la
superiorità dell’uomo nei confronti degli altri animali non
surclassano un fatto fondamentale: nella sofferenza tutti gli
esseri sono uguali. La “liberazione animale” richiederà un
più grande altruismo di ogni altro movimento di liberazione.
Gli animali stessi non sono capaci di chiedere di essere liberati,
o protestare contro le loro condizioni con voti, manifestazioni,
bombe. Gli esseri umani hanno il potere di continuare a opprimere
le altre specie per sempre, o finché non renderemo il
pianeta inabitabile. La nostra tirannia continuerà? O
sorgerà la speranza di un cambiamento, daremo prova di
essere capaci di genuino altruismo smettendo di sfruttare le specie
in nostro potere non per timore di ribellioni o di attentati, ma
solo perché la nostra posizione è moralmente
indifendibile? Il modo in cui l’umanità risponderà
alla domanda dipende dalla risposta che ognuno di noi
darà.
Lo stesso Peter Singer oggi, in occasione della attesissima
riedizione italiana di Liberazione Animale (che mancava dalle
librerie da più di un decennio), traccia un bilancio del
movimento mondiale a cui ha aperto la via. Ecco le sue riflessioni,
nella Prefazione all’edizione Net 2003.
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