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Con gli schermi dei vecchi televisori (quelli a forma di scatolone, a tubo catodico) raccolti in un anno si può ottenere impasto ceramico per la realizzazione di piastrelle.
ReMedia è un
consorzio formato nel 2005 da 44 aziende produttrici che si stavano
attrezzando per gestire il recupero e il riciclo dei vecchi
elettrodomestici (il sistema Raee)
Oggi è uno dei principali sistemi collettivi italiani
per la gestione eco-sostenibile di tutti i Raee (Rifiuti
Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), pile e accumulatori e
impianti fotovoltaici. Ecco i dati del progetto Glass Plus, con cui
ReMedia
propone di ottenere impasto ceramico dal vetro dei
televisori.
Le fasi del processo Glass Plus
Il processo Glass Plus, già premiato
dall’Entrepreneurship and Innovation Programme (EIP), prevede che
il vetro ricavato dal riciclo dei vecchi televisori a tubo catodico
(CRT) venga riutilizzato per produrre di piastrelle in gres
porcellanato. Un riciclo sostenibile dal punto di vista ambientale
ed economico. Il processo assicura la fornitura di piastrelle
realizzate con un impasto ceramico derivante da materiali
post-consumo, in quattro fasi:
– raccolta dei vecchi televisori e smaltimento del vetro
– riciclo del vetro
– preparazione dell’impasto ceramico atomizzato
– produzione di piastrelle in ceramica
Rispetto dell’ambiente e risparmio energetico e in
CO2
Trattare correttamente il vetro del tubo catodico, infatti,
significa ridurre le emissioni di CO2, i consumi energetici e la
diffusione in atmosfera di polveri inquinanti, ma anche sostituire
parzialmente le materie prime tradizionalmente utilizzate nel
settore edilizio e ridurre i costi per la produzione dell’impasto.
Una famiglia potrebbe vivere in un appartamento di 70 mq
arredato con il vetro di 30 televisori medi, pari a 300 kg di
materiale riciclato. Le frazioni vetrose sono, infatti, equivalgono
a quasi la metà del peso complessivo della vecchia Tv. Una
piastrella in gres porcellanato 60×60 cm, dal peso medio di 7 kg,
contiene 1,5 kg di vetro proveniente dagli schermi,
potenzialmente.
Le piastrelle di ceramica così prodotte sono conformi
ai requisiti LEED (Leadership in Energy and Environmental Design),
standard internazionale di riferimento per l’edilizia verde.
L’utilizzo di piastrelle contenenti fino al 20% di vetri CRT
permettono al progettista dell’edificio di ottenere fino a 2 punti
LEED (il massimo per quanto riguarda il contenuto di materiale
riciclato “post-consumer”).
I numeri di ReMedia
“Il boom delle tv piatte ha segnato il declino del mercato dei
televisori con tecnologia CRT, alimentando in modo considerevole il
flusso di ritorno di questi prodotti – spiega Danilo Bonato,
direttore di ReMedia – e i numeri
sono considerevoli, già se pensiamo al 2012, anno in cui il
progetto prevede la commercializzazione delle piastrelle in grandi
volumi. Per l’anno nuovo infatti si stima una raccolta di circa
75.000 tonnellate di TV e monitor, pari a circa 25.000 tonnellate
di vetro pannello. Se l’intero quantitativo venisse utilizzato nel
progetto, potremmo rivestire 83.000 appartamenti con un risparmio
del 20% di materie prime rispetto all’utilizzo di piastrelle
tradizionali e una riduzione delle emissioni di CO2 pari all’81%”.
83.000 appartamenti equivalgono alla popolazione di una
città grande come Firenze.
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