Il settore automotive sta vivendo una trasformazione epocale. Passare all’elettrico non basta, serve ripensare l’intera filiera, le competenze e le tecnologie. A dirlo i dati della ricerca condotta dal Politecnico di Milano per Geely Italia.
Barcellona ha deciso di investire massicciamente sulla mobilità ciclabile: 32 milioni per triplicare in tre anni (da 116 a 300) i chilometri di piste ciclabili. Un investimento importante per una città che, pur avendo 1.600.000 abitanti ha una superficie di poco più di 100 km2, quasi la metà di Milano. L’obiettivo è di ampliare e
Barcellona ha deciso di investire massicciamente sulla mobilità ciclabile: 32 milioni per triplicare in tre anni (da 116 a 300) i chilometri di piste ciclabili. Un investimento importante per una città che, pur avendo 1.600.000 abitanti ha una superficie di poco più di 100 km2, quasi la metà di Milano. L’obiettivo è di ampliare e migliorare la rete principale di piste ciclabili in modo da costituire una rete continua, sicura e comoda.
Il piano della mobilità urbana 2013-2018 di Barcellona prevede di aumentare del 67 per cento l’uso della bicicletta, passando dall’1,5 al 2,5 per cento, riducendo il ruolo della macchina del 21 per cento. Un altro modo per favorire la mobilità alternativa a scapito dell’auto è il modello dei superblocchi: dei quadrati i cui confini sono strade ad alto scorrimento entro cui è permesso l’accesso a bici, auto dei residenti e mezzi di urgenza e necessità, escludendo gli altri. In questo modo si favoriscono anche gli spostamenti a piedi riducendo l’inquinamento acustico all’interno di questi blocchi, che potrebbero anche diventare aree semipedonalizzate.
Al momento il 72 per cento degli abitanti ha a disposizione una pista ciclabile entro 300 metri, dati che verranno progressivamente migliorati grazie ai nuovi investimenti fino ad arrivare a una copertura del 95 per cento.
Le piste ciclabili di Barcellona si uniranno alle zone 30, cioè strade dove il limite per i veicoli è di 30 km/h. Le piste saranno implementate anche su vie trafficate, in quanto vie di comunicazione più lineari per chi si deve spostare per andare a lavoro.
Nel piano di mobilità urbana è previsto anche un incremento dei parcheggi per biciclette, che diano una certa garanzia contro vandalismo e furti, che proteggano dagli agenti atmosferici e siano comodi per chi li usa, infine che abbiano un costo ragionevole.
Con i risultati fin qui raggiunti Barcellona è riuscita ad arrivare all’undicesimo posto del Copenhagenize Index 2015, anticipata di una posizione da Siviglia: con i nuovi investimenti non avrà problemi ad entrare tra le prime dieci città.
Un contributo importante lo sta dando anche Bicing, il sistema di bike sharing della città catalana. Nato nel 2007 ora conta seimila bici, 420 stazioni e quasi centomila abbonati, nel 2017 ci sarà un nuovo contratto che probabilmente prevederà un ampliamento del servizio.
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