
Quante imprese hanno i mezzi per far fronte a un danno all’ambiente? A dare una risposta è la rilevazione di Pool Ambiente su dati Ania.
È tempo di novità per Pool Ambiente, il consorzio dedicato alle soluzioni assicurative per i danni ambientali; un tema importante per le nostre imprese.
Un nuovo nome, un nuovo volto e tanti nuovi strumenti per comunicare col pubblico. Pool Ambiente, il consorzio per l’assicurazione e la riassicurazione della responsabilità per danni all’ambiente, festeggia i suoi quarant’anni all’insegna del cambiamento.
Era il 10 luglio 1976 quando si verificò un gravissimo incidente nella sede dell’azienda chimica Icmesa, al confine tra Mesa e Seveso, in Brianza. A seguito dell’avaria di un sistema di controllo di un reattore chimico, si formò un’enorme nube di diossina che si sparse per chilometri, avvelenando l’aria, l’acqua, la vegetazione, gli animali.
Quella di Seveso fu la prima vera catastrofe ambientale del nostro paese, che mise sotto gli occhi di tutti le conseguenze drammatiche degli incidenti industriali. E fece emergere un dato di fatto: all’epoca, non esistevano coperture assicurative adeguate o specifiche per i rischi ambientali. In altre parole, le aziende non sapevano a chi affidarsi per essere certe del fatto che questi rischi venissero gestiti a dovere. Da questa considerazione nel 1979 nasce Pool Inquinamento, un consorzio costituito da compagnie attive nell’assicurazione e nella riassicurazione. Sono passati esattamente quarant’anni e questa realtà cambia nome e volto, diventando Pool Ambiente.
Pool Ambiente è formato da 22 importanti compagnie di assicurazione e riassicurazione e ha il compito di supportare i propri membri nello sviluppo di soluzioni assicurative all’avanguardia. Va da sé che l’incontro tra tutti questi attori, possessori di un bagaglio di migliaia e migliaia di sinistri gestiti, abbia portato allo sviluppo di un know how unico in Italia. Ciò significa che, qualora si verifichi un danno ambientale, le imprese assicurate possono contare su un’assistenza di alto livello, che le mette nelle condizioni di riprendere le attività, avviare gli interventi di bonifica e ripristino e, infine, risarcire i terzi che sono stati danneggiati.
Tagliare il traguardo dei quarant’anni è l’occasione giusta per cambiare. Oltre al nuovo nome (da Pool Inquinamento a Pool Ambiente), il consorzio si presenta al pubblico con un logo e un concept creativo che risultano più freschi e attuali. Oltre al restyling stilistico c’è di più: il nuovo sito web non è la classica vetrina informativa, ma un vero e proprio hub tematico. Oltre a tutte le informazioni tecniche, offre anche una rassegna stampa tematica aggiornata quotidianamente e un’area riservata interattiva per gli operatori. Grazie alla funzione “Conosci i tuoi rischi?”, l’azienda può inserire i suoi dati e ricevere un report che descrive i diversi scenari di rischio a cui è esposta; scenari che vengono poi valutati, tramite un sistema di rating, da una web app dedicata.
Come spiega il presidente di Pool Ambiente Tommaso Ceccon, infatti, “a 40 anni dalla fondazione del Consorzio, è cambiato radicalmente il contesto normativo e la sensibilità di enti e cittadini, tuttavia la corretta gestione dei rischi ambientali da parte delle imprese e il ricorso ad adeguate coperture assicurative resta il punto debole delle imprese italiane”. Lavorare sull’informazione, dunque, è indispensabile per far sì che le imprese sappiano distinguere i rischi e si tutelino in modo adeguato.
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