
Il 24 maggio, la Commissione Petizioni del Parlamento europeo ha dato pieno sostegno alla petizione depositata da Animal Equality a giugno 2022 che chiede di porre fine allo sfruttamento dei polli a rapido accrescimento.
Una nuova inchiesta mostra ancora una volta le pessime condizioni igienico-sanitarie negli allevamenti intensivi simbolo dell’eccellenza italiana.
A maggio, il team investigativo di Animal Equality ha raccolto nuove immagini di maltrattamento e sporcizia all’interno di un allevamento che risulta affiliato a Gruppo Bompieri. L’impianto si trova a Mantova, in Lombardia. Qui vengono allevati maiali adulti e suinetti collegati anche alla produzione marchiata dop, uno dei simboli dell’eccellenza del made in Italy.
Eppure, le condizioni riscontrate dagli investigatori sono allarmanti. Carcasse di animali e molteplici infestazioni sono solo alcune delle gravi problematiche documentate attraverso i filmati in parte andati in onda anche su Cartabianca – programma di attualità condotto da Bianca Berlinguer – a Rai 3 a giugno 2021.
Ciò che colpisce guardando le immagini dell’inchiesta è la totale incuria all’interno dell’allevamento. Oltre ai maialini deceduti nelle gabbie di svezzamento, ce ne sono altri costretti a vivere in spazi angusti dove sono presenti i cadaveri di altri animali. I maiali adulti, poi, si trovano in box allagati da liquami non trattati e in presenza di feci nelle mangiatoie. Per non parlare della sporcizia, disseminata ovunque e dei corpi occultati degli animali, abbandonati ancora aperti senza che vi sia stato un loro corretto smaltimento come previsto dalla normativa.
Risulta evidente che l’intero processo di allevamento, dallo svezzamento all’ingrasso dei maiali, non si svolga in maniera corretta. Gli investigatori hanno potuto osservare anche animali con ampie cisti ombelicali, ferite ed ernie. Ad aggravare ulteriormente la situazione, l’indagine ha portato alla luce la presenza di infestazioni di lumache nei bagni degli operatori e di blatte in tutto l’allevamento, anche nelle zone adibite ai mangimi. La presenza di una colonia di gatti in pessime condizioni di salute all’interno dell’allevamento, infine, aumenta il rischio di diffusione di malattie e di sofferenza animale.
Accanto al maltrattamento degli animali e alle pessime condizioni igieniche in cui lo stabilimento versa, il rischio di inquinamento dell’ambiente circostante da parte di questo impianto è un ulteriore fattore di pericolosità, che Animal Equality sta contestando alle autorità.
L’impianto in questione si trova a poche centinaia di metri dall’argine del fiume Oglio, un affluente del Po. Nella zona esterna all’azienda, tra i capanni e le fasce di contenimento dei liquami, Animal Equality ha però individuato la presenza di un pericoloso sversamento di liquami, proprio in prossimità dell’argine del fiume. Di fronte a questa situazione, il rischio di danneggiamento delle falde acquifere della zona si configura come ancora più rilevante.
Questi ritrovamenti, oltre a mettere a nudo una sofferenza indicibile per i maiali allevati, denotano l’elevata pericolosità a livello igienico e sanitario che questa struttura (come tanti altri allevamenti in Lombardia) può comportare nei confronti di animali, operatori dell’impianto e cittadini.
A seguito della messa in onda delle prime immagini su Rai3, abbiamo segnalato alle autorità la struttura e stiamo provvedendo anche a contestare i nuovi ritrovamenti a tutte le autorità competenti. Non ci fermeremo finché non sarà fatta giustizia.
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