I promessi sposi in mostra, 190 anni a fumetti (e non solo)

Riscoprire o conoscere per la prima volta Renzo e Lucia, attraverso le immagini e i film, che in oltre un secolo hanno reso loro omaggio. Al WOW Spazio Fumetto di Milano ora è possibile con una mostra per tutta la famiglia

Le immagini, si sa, sono spesso il mezzo più efficace per raccontare. Ecco perché non stupisce che uno dei romanzi più famosi della letteratura italiana, I promessi sposi di Alessandro Manzoni, pubblicato per la prima volta nel 1827, abbia ispirato decine di trasposizioni a fumetti, parodie e riduzioni cinetelevisive negli ultimi due secoli.

Questi materiali diventano ora protagonisti della mostra Alla scoperta dei promessi sposi a Wow spazio fumetto – Museo del fumetto, dell’illustrazione e dell’immagine animata a Milano fino al 7 maggio. Un’occasione preziosa per riscoprire e far conoscere anche ai più piccoli un vero e proprio tesoro della nostra cultura in modo divertente, stimolante e pieno di sorprese.

I promessi sposi a fumetti

Fin dalla prima pubblicazione Renzo, Lucia e tutti i protagonisti del romanzo hanno iniziato ad assumere volti e sembianze, oltre che nella fantasia dei lettori, anche su moltissime tavole da disegno dando vita a una serie di adattamenti inizialmente non autorizzati dell’opera più celebre di Manzoni. Su questa scia nel 1840 fu lo stesso autore a incaricare ufficialmente il giovane pittore Francesco Gonin di illustrare la sua edizione definitiva e “risciacquata in Arno” dell’opera. Un’impresa che l’autore seguì da vicino e che portò alla realizzazione di centinaia di splendide illustrazioni.

Proprio una di queste tavole raffigurante Renzo, Lucia e la madre Agnese è esposta alla mostra milanese dove un’intera sezione è dedicata a come sono stati rappresentati negli anni i personaggi principali del romanzo su tavole e fumetti. Tutti i disegni sono accompagnati anche da curiosità e aneddoti che approfondiscono le storie dei personaggi e le loro origini. Alcune si intrecciano con la realtà, come quelle dell’Innominato o della Monaca di Monza per i quali Manzoni si ispirò a persone realmente esistite.

Questo affascinante percorso tra le trasposizioni figurate del romanzo prosegue anche nella sezione dedicata alle più celebri versioni a fumetti, illustrate e parodistiche de I promessi sposi pubblicate a partire dagli anni Cinquanta. È qui che i bambini troveranno alcuni dei loro beniamini preferiti: dalle parodie disneyane i Promessi paperi e i Promessi topi a quelle “preistoriche” con protagonisti i Flinstones.

I Promessi Paperi - paperino e Paperina nei panni di Renzo e Lucia
I Promessi Paperi – Paperino e Paperina nei panni di Renzo e Lucia nella parodia disneyana dedicata al romanzo

Ma questa visita sarà anche l’occasione di scoprire pezzi vintage che probabilmente saranno genitori e nonni a sapere spiegare meglio. In esposizione si trovano, infatti, anche le parodie di Alan Ford, le edizioni a fumetti di Domenico Natoli realizzate per Magnesia San Pellegrino, le tavole originali di Claudio Nizzi e Paolo Piffarerio comparse su Il Giornalino, le mitiche figurine Liebig dedicate ad Alessandro Manzoni e i fumetti pubblicati su testate cult come il Corriere dei piccoli e Lo scolaro.

Un vero e proprio tuffo nel passato che si concluderà con un divertente schema che permetterà di rivivere i momenti più celebri del capolavoro di Manzoni attraverso i disegni di Marcello Toninelli tratti dal suo recente volume Renzo e Lucia – i Promessi sposi a fumetti.

Copertina del primo volume con I Promessi Sposi di Nizzi e Piffarerio
Copertina del primo volume con I Promessi sposi di Nizzi e Piffarerio

Riscoprire la Milano di Manzoni

La mostra sarà anche un’occasione per conoscere meglio l’ambientazione non solo dell’opera ma anche dell’epoca e della figura di Alessandro Manzoni. A Wow spazio fumetto tutti avranno la possibilità di scoprire una Milano molto diversa da quella odierna, “passeggiando” insieme a Renzo per le vie della città grazie a mappe e stampe d’epoca rese disponibili dalla Civica raccolta di stampe Bertarelli (la più ampia collezione italiana, conservata al Castello Sforzesco).

Grazie a questi approfondimenti la mostra è diventata il perno di numerose attività dedicate ai ragazzi con lo sviluppo di “percorsi manzoniani”, visite guidate sul territorio e laboratori di disegno a tema rese possibili grazie al coinvolgimento di altre realtà culturali milanesi e lombarde.

I promessi sposi sullo schermo, dal muto a YouTube

Oltre alle tante trasposizioni figurate I promessi sposi hanno ispirato negli anni anche numerose riduzioni cinetelevisive. La mostra sarà l’occasione per scoprirle attraverso manifesti cinematografici, locandine, fotobuste, cartoline e video. Un excursus che permette di rivivere questo secolare percorso dal film muto del 1913 di Eleuterio Rodolfi al video Promessi sposi in 10 minuti del gruppo comico Oblivion diventato virale qualche anno fa su YouTube. Senza dimenticare il film del 1941 con Gino Cervi e il celebre sceneggiato Rai del 1967, o il colossal diretto da Salvatore Nocita nel 1989 e le diverse versioni (anche parodistiche) dedicate alla Monaca di Monza.

Manifesto Promessi Sposi Gino Cervi
Manifesto del film I Promessi sposi del 1941, con Gino Cervi

Un vero e proprio viaggio nel tempo per incontrare i tanti Renzo e Lucia immaginati e reinterpretati da altrettanti artisti e autori in un secolo di storia.

La mostra è aperta dal martedì al venerdì dalle 15 alle 19; sabato e domenica dalle 15 alle 20. È chiusa il lunedì.

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