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La skiarea San Martino di Castrozza-Passo Rolle, all’interno di un parco naturale e su un territorio dichiarato 100% rinnovabile da Legambiente, è la scelta giusta per vacanze invernali indimenticabili e davvero sostenibili.
La stagione invernale nelle località montane è sempre molto suggestiva e carica di attività sportive, divertimento e gusto, ma può nascondere un impatto ambientale non indifferente. Gli impianti sciistici, l’innevamento, i riscaldamenti accesi, una diversa mobilità all’interno delle valli, più motorizzata rispetto a quella dei mesi caldi, richiedono un consumo d’energia superiore a quello tipico della stagione estiva, con il peso ambientale che ne consegue. Nelle valli di Primiero e Vanoi, però, questo non succede. O meglio, succede, ma senza causare un aumento dell’impatto sulla natura. Vediamo perché.
Tutti gli impianti sciistici del territorio sono alimentati al 100% da energia rinnovabile. In pratica, oltre agli hotel e a tutte le case private, anche gli impianti di risalita della skiarea San Martino di Castrozza-Passo Rolle sono alimentati da energia pulita, generata da sette centrali idroelettriche. Nella zona, infatti, viene prodotta energia rinnovabile in misura dieci volte maggiore rispetto al fabbisogno locale, con un risparmio annuale importante in termini di petrolio e di emissioni in atmosfera (88 mila tonnellate Equivalenti di Petrolio TEP risparmiate in un anno).
Dal punto di vista della mobilità va detto che, grazie all’iniziativa Le Dolomiti ti riCARicano nata nell’ambito del progetto Green Way Primiero, i turisti che arrivano in questo meraviglioso angolo di Trentino con un veicolo elettrico o ibrido possono fare il pieno d’energia gratuitamente, usufruendo di una delle 16 colonnine di ricarica pubblica dislocate nelle valli di Primiero e Vanoi. Presso le strutture che aderiscono all’iniziativa è inoltre possibile ricaricare l’auto direttamente in hotel o al ristorante, ottimizzando i momenti di relax del soggiorno senza rubare tempo prezioso alla vacanza.
Da non dimenticare poi che i 60 chilometri di piste della skiarea si snodano all’interno del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino e nel cuore delle Dolomiti, che dal 2009 sono divenute Patrimonio dell’Umanità. Proprio queste peculiarità trasformano chi gestisce gli impianti di risalita in una figura chiave per la tutela del territorio.
“L’impiantista è il primo custode della montagna, la presidia e la controlla” afferma Valeria Ghezzi – presidente dell’ANEF, Associazione Nazionale Esercenti Funiviari e responsabile della società che gestisce gli impianti Tognola a San Martino di Castrozza. “Noi sappiamo che chi ci raggiunge lo fa per godere dell’ambiente e il riconoscimento che è arrivato dall’Unesco nel 2009 è la migliore dimostrazione del rispetto che abbiamo della montagna. I nostri impianti a fune, alimentati da energia idroelettrica, rappresentano un mezzo pulito per raggiungere luoghi che altrimenti sarebbero riservati a pochi fortunati.”
Anche per la costruzione di bacini artificiali si seguono regole precise e rispettose dell’ambiente. È stato così anche per il bacino di San Martino di Castrozza, ampliato nei mesi scorsi per migliorare l’efficienza dell’innevamento programmato in vista della stagione invernale. La raccolta di acqua piovana permette di rispettare la regola del deflusso minimo vitale, che prevede che l’acqua rimanga nei torrenti per garantire l’habitat della fauna. A primavera la neve si scioglie e torna nei torrenti e proprio per questo la scelta dell’intera skiarea è quella di non utilizzare alcun tipo di additivo per la produzione di neve artificiale. I sistemi di innevamento utilizzano così esclusivamente acqua ed aria compressa e, cosa di non poco conto, funzionano anch’essi ad energia idroelettrica. Questa scelta etica e responsabile è in linea con la filosofia sposata dall’intero territorio e anche con le politiche del Parco naturale Paneveggio Pale di San Martino, ente preposto alla salvaguardia di queste zone di grande pregio naturalistico.
Proprio il Parco, dopo un lungo percorso per l’ampliamento dell’offerta turistica in un’ottica di sostenibilità ambientale, ha ottenuto la Carta Europea del Turismo Sostenibile da parte dell’Europarc Federation. Il Parco, del resto, ha sempre avuto un’anima sensibile e già nel Settecento, Antonio Stradivari si addentrava a piedi nella Foresta di Paneveggio per scegliere di persona gli alberi migliori da utilizzare nella sua bottega di Cremona, dove creava gli inimitabili violini che tutto il mondo ammira. Ora, Enrico Lazzari, artigiano padovano con le Pale di San Martino nel cuore, realizza degli sci speciali con l’anima in abete rosso d’eccellenza, che arriva proprio da quella foresta. I Fomidable Ski sono realizzati interamente a mano, calibrati uno ad uno tenendo conto delle caratteristiche fisiche e della tecnica di sciata del committente. Un prodotto estremamente esclusivo, che viene rigorosamente testato proprio ai piedi delle Pale di San Martino, dove, oggi più che mai, uomo e natura convivono in armonia. Anche d’inverno.
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