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La tutela degli animali e dei loro diritti è l’obiettivo del nuovo regolamento romano: per vivere meglio con loro e per stabilire una più intima convivenza con la natura, ecco che cosa prevede.
Il nuovo regolamento sulla tutela degli animali approvato in giunta a Roma deve ancora affrontare il vaglio dell’assemblea capitolina, ma già da ora traccia inequivocabilmente una serie di linee guida essenziali per il benessere dei nostri amici a quattro zampe. Il documento riprende in parte la serie di norme approvate dal Campidoglio nel 2005 su proposta dell’allora consigliera, oggi senatrice del Partito democratico, Monica Cirinnà. Tuttavia si spinge oltre completando il quadro con proposte fondamentali per la tutela dei diritti animali nella capitale.
“Interi paragrafi vertono sul concetto di sicurezza. Sia per gli animali sia per noi che viviamo con loro”, spiega Edgar Meyer, responsabile delega al benessere animale dell’Assessorato alla sostenibilità ambientale di Roma Capitale. “Ci sono gli articoli contro i bocconi avvelenati, per esempio, e quelli nei riguardi dei negozi che vendono sostanze tossiche che avranno ‘l’obbligo di registrare le generalità degli acquirenti’ e conservare i dati per tre anni. Un espediente necessario per risalire velocemente a chi per sbarazzarsi di feci e deiezioni canine — a Roma è già accaduto — realizza e dissemina esche mortali nei parchi e lungo i marciapiedi. Per la tutela umana, invece, scatta l’imposizione per i padroni di cani ‘a rischio elevato di aggressività’: dovranno stipulare un’assicurazione per coprire eventuali aggressioni”.
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Il regolamento cerca di affrontare, nello specifico, molti argomenti che stanno a cuore di chi con gli animali divide la propria vita e il tempo libero. Nello specifico si è cercato di focalizzare i temi fondamentali anche e soprattutto sugli usi e costumi della capitale. La classica “gattara”, per esempio, va in pensione. Al suo posto arrivano i “tutor” di colonie feline riconosciuti dall’Asl.
“Nel caso di colonie feline lo stesso Ufficio verificherà l’idoneità del sito individuato per il trasferimento temporaneo e potrà intervenire con eventuali ulteriori accorgimenti per assicurare il benessere degli animali”, recita la normativa. La nuova collocazione dovrà essere ubicata in una zona adiacente al sito di origine, salvo rischi per la salute e l’incolumità dei gatti, e dovrà essere in grado di ospitare tutti i membri della colonia felina interessata. Dovrà essere altresì consentita alle associazioni e ai tutor che si occupano della colonia, con le modalità più opportune, la possibilità di continuare ad alimentare e accudire gli animali. Un modo diverso, quindi, per legittimare le persone che spendono il loro tempo e il loro denaro per preservare il popolo dei felini romani. Per nutrire i mici abbandonati, per esempio, si potrà accedere agli avanzi delle mense scolastiche. Si eviteranno così gli sprechi e si aiuteranno i gatti di strada a continuare a condurre una vita libera, ma protetta e nel pieno benessere.
“Dal vecchio regolamento, poi, viene ripreso il divieto di accattonaggio in strada con cani al seguito. In tutti questi casi si rischiano multe fino a 480 euro e oltre”, continua Meyer. Ma non è finita qui, perché l’atto che nelle prossime settimane passerà al vaglio del consiglio comunale contiene anche una serie di prescrizioni generali, come il microchip per i gatti abituati a vivere sia in casa che all’aperto e per i conigli da compagnia. Ma pure sanzioni per chi lascia abbaiare il cane di notte, per chi lo abbandona in terrazzo per più di sei ore consecutive o per chi non lo mette al riparo in una cuccia a norma.
Nel novero delle disposizioni che vedranno la luce con il nuovo regolamento c’è anche un capitolo importantissimo: quello che concerne il soccorso di cani, gatti, volpi e altri animali investiti o anche solo trovati feriti sul ciglio della strada dopo un incidente. Ci saranno multe e sanzioni se non ci si fermerà a soccorrere le bestiole investite e se non si presterà loro un immediato soccorso.
“Gli enti proprietari delle strade devono installare adeguata cartellonistica per segnalare l’attraversamento di animali con l’indicazione, mediante apposita figura stilizzata, della specie presente nel territorio interessata ai singoli attraversamenti, come previsto dal Codice della strada”, prosegue Meyer. “Sui pannelli fonoassorbenti e sulle vetrate deve inoltre essere applicato un adeguato numero di sagome anticollisione ai fini della salvaguardia degli uccelli”.
Insomma, il regolamento romano cerca di sanare i punti controversi della convivenza fra uomo e animali, stabilendo regole e inducendo al tempo stesso riflessioni sul corretto rapporto con l’ambiente e la natura che ci circonda. Un esempio per un nuovo modo di vivere una relazione a volte difficile? Speriamo di sì, con un passo avanti deciso verso una sempre maggiore comprensione dei diritti animali e, perché no, umani.
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