L’attivista 73enne impegnato nella lotta alla caccia alle balene è stato ammanettato a Nuuk su un mandato d’arresto emesso dalla Guardia costiera giapponese. Rischia l’estradizione.
Chi protegge gli elefanti orfani in Kenya, la storia del Reteti elephant sanctuary
Per la Giornata mondiale degli elefanti, raccontiamo la storia del Reteti elephant sanctuary in Kenya, la prima area protetta gestita da comunità indigene.
Nelle montagne del nord del Kenya una comunità Samburu ha fatto qualcosa di inedito e straordinario: creare un’area protetta per elefanti orfani. La cosa ancora più speciale è che si tratta del primo santuario per elefanti interamente gestito da comunità indigene, che salvano e crescono elefanti orfani con l’obiettivo di reintrodurli in natura.
Il santuario chiamato Reteti, però, non solo salva gli elefanti, ma rompe anche gli stereotipi e ridefinisce la conservazione e la gestione degli animali selvatici. Quando le persone capiscono che avere popolazioni sane di elefanti porta benefici, sono fieri di potersene prendere cura.
Una storia di conservazione e di empowerment
Non solo. Oltre ad aiutare gli elefanti, quella di Reteti è una storia di empowerment femminile, perché qui ci sono le prime donne custodi di elefanti di tutta l’Africa. All’inizio, la comunità non pensava ci fossero possibilità di lavoro per le donne. Ma ora, il loro successo sta aprendo nuove possibilità e sta stabilendo un esempio potentissimo per le ragazze che sperano di avverare i propri sogni. Inoltre, sta cambiando radicalmente il modo in cui la comunità si relaziona con gli elefanti. Gli studenti che non hanno mai visto un elefante nella loro vita o che erano spaventati da questi animali visitano Reteti e hanno la possibilità di incontrarli da vicino. Così, possono capire che hanno la possibilità di crescere e diventare veterinari o guardiani di elefanti.
Quello che sta accadendo a Reteti, in sordina, non è altro che l’inizio di una trasformazione del modo in cui il popolo Samburu si rapporta con gli animali. Quest’oasi dove gli elefanti orfani crescono, imparano a rimanere selvatici così da potersi riunire al proprio branco, è una storia tanto di animali quanto di persone.
Da settembre 2016, il team di Reteti ha salvato più di 35 elefanti e li ha reintrodotti in natura. È il risultato di un movimento locale di conservazione guidata dalle comunità che ormai è riconosciuto e si sta espandendo nel nord del Kenya. Un movimento che sta facendo nascere e crescere nuove economie, trasformando le vite e salvaguardando le risorse naturali.
Shaba, un documentario per gli elefanti e i loro custodi
In occasione della Giornata mondiale degli elefanti, abbiamo creato Shaba, un cortometraggio sul santuario di Reteti, disponibile online. Le vendite dei biglietti vanno direttamente a supportare gli elefanti e i loro incredibili guardiani. È disponibile fino al 31 agosto su shabafilm.org.
Il film parla di un’elefantessa rimasta orfana di nome Shaba, arrivata al santuario traumatizzata dopo che i bracconieri hanno ucciso sua madre di fronte a lei. Ci sono volute settimane prima che il team di Reteti riuscisse a creare una connessione profonda con Shaba, che è presto diventata la matriarca di tutto il gruppo di elefanti orfani. È diventata essenziale al santuario: si prende cura di tutti i nuovi orfani che arrivano, e insegna ai guardiani a migliorarsi ogni giorno. È una storia che parla di come si può imparare a fidarsi di ciò di cui abbiamo paura. Shaba ci insegna l’amore e la connessione con la vita attorno a noi.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
A una settimana dal rogo nell’impianto di raccolta rifiuti, spenti gli ultimi focolai. Per ArpaCal non ci sono pericoli ma mancano le analisi del suolo.
In città le temperature sono più alte che altrove: è il fenomeno dell’isola urbana di calore. La cementificazione del territorio impedisce a piante e suolo di regolare la temperatura dell’aria. Dal soil sealing al calore antropogenico, le cause sono tutte legate alle attività umane.
Interessata un’area di 5mila metri quadrati, il Comune invita i cittadini a tenere chiuse le finestre e a indossare le mascherine ffp2.
Una catena umana per fermare i disboscamenti per far spazio alla grande opera: i comitati di cittadini si muovono per salvaguardare il territorio.
Il rapporto di Legambiente fotografa un Paese dove le mafie prosperano grazie ai reati ambientali, da abusivismo a rifiuti. Il Sud il più colpito.
In Ecuador la corte ha ritenuto l’amministrazione di Quito responsabile di aver violato i diritti del fiume Machángara, inquinandolo per anni.
La Nato ha annunciato nuove garanzie all’Ucraina in occasione dei 75 anni dalla nascita dell’alleanza, che di fronte al mutato scenario globale accusa il colpo di una storia lunga e travagliata.
Se piove sabbia del Sahara sull’Europa è per una configurazione di alte e basse pressioni. Di per sé è normale, ma capita sempre più spesso.