Risparmio energetico

Ridurre i consumi energetici con lo smart metering? Ecco Ned

Dal Politecnico di Torino arriva sul mercato un dispositivo di smart metering adatto a tutti gli utenti. Basta collegarlo al contatore domestico e un’app dice dove e come intervenire.

Lo smart metering è un tema che sta trovando sempre più spazio nel settore dell’efficienza energetica e nella digitalizzazione dell’energia. Conoscere in tempo reale i consumi energetici, poter analizzare dove e quando avvengono gli sprechi e intervenire tempestivamente, permette infatti di ridurre la bolletta elettrica e di rendere case ed uffici edifici più efficienti.

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Secondo gli sviluppatori del prodotto il risparmio per una famiglia media potrebbe arrivare al 20 per cento © Midori

Il mercato offre numerosi sistemi che permettono di analizzare i consumi energetici tramite diversi dispositivi e diversi software, ma sono spesso tecnicamente difficili da installare e necessitano di strumenti di misurazione unici per i diversi elettrodomestici, richiedendo anche un discreto impegno economico. La soluzione l’hanno trovata gli ingegneri di Midori, startup nata all’interno dell’incubatore I3p del Politecnico di Torino e oggi con sede all’Energy Center del polo universitario, con Ned, un dispositivo di misurazione intelligente in grado di connettersi contemporaneamente con tutti i dispositivi di casa senza la necessità di installare i numerosi strumenti di misura.

Lo smart metering? Tutta una questione di software

“Siamo i primi in Italia ad offrire un sistema capace di tracciare e capire il comportamento dei diversi elettrodomestici, come l’accensione e lo spegnimento, senza installare strumenti di misura all’elettrodomestico stesso”, spiega Christian Camarda, presidente di Midori. “Gli smart meter di oggi misurano solo i consumi energetici totali, il nostro sistema è in grado di analizzare tutti gli elettrodomestici di casa”.

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Christian Camarda, ceo di Midori © Midori

Un sistema innovativo e poco invasivo quindi, applicabile con una semplice presa plug in (una pinza in realtà) al quadro elettrico di casa, al cavo in uscita al salvavita. La novità sta nel software, capace di analizzare i dati e sopratutto quelle definite come “impronte energetiche” dei singoli elettrodomestici; una sorta di impronta digitale unica per frigoriferi, lavatrici, laptop e quant’altro. Questo permette di analizzare in dettaglio il comportamento dei dispositivi allacciati alla rete elettrica di casa e di comprenderne i difetti.

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Come funziona Ned

“Il modo in cui la lavatrice assorbe la corrente è totalmente diverso da come lavora il frigorifero”, continua Camarda. “Noi misuriamo prima il carico aggregato e con il nostro software andiamo a riconoscere le diverse impronte elettriche”. Riconoscendo in pratica i diversi consumi. In questo modo si abbassano i costi per l’utente e le barriere legate all’installazione, offrendo un’esperienza semplice e adatta a tutti. Ned poi invia i dati tramite Wifi all’app, mettendoli a disposizione degli utenti che possono valutare in tempo reale quanto consuma il microonde o la lavastoviglie, suggerendo comportamenti diversi o evidenziando problemi contingenti. Un vero e proprio assistente virtuale che invierà all’utente notifiche in tempo reale tramite una chatbot. Come una sorta di Siri o di Google assistant dell’energia.

Secondo gli sviluppatori del prodotto il risparmio per una famiglia media potrebbe arrivare al 20 per cento, cosa di non poco conto se consideriamo che dal 1 ottobre l’energia elettrica costerà il 7,6 per cento in più (+ 1,5% cent/kWh), traducibile in 522 euro in più in media per ogni famiglia.

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