
Una spedizione di ricercatori svedesi nel mar Baltico si è imbattuta in bolle di metano molto più in superficie del previsto. E potrebbero essercene altre.
Da luglio i piccoli rifiuti elettronici potranno essere ritirati anche dalle grandi catene di distribuzione di elettronica. Senza l’obbligo di acquisto.
Ne abbiamo sparsi in tutta casa, stipati nei cassetti, o in garage in qualche scatola. Vecchi cellulari, lettori mp3, smartphone, phon, rasoi. Spesso inutilizzati. Si tratta però di rifiuti pericolosi, che contengono metalli preziosi e materie prime rare. Per questo dopo mesi di lavoro e di perfezionamenti, è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il cosiddetto decreto “Uno contro zero”, che disciplina il ritiro da parte degli esercizi commerciali di dimensioni superiori ai 400 metri quadrati dei piccoli e piccolissimi dispositivi elettronici, senza l’obbligo di acquisto.
In altre parole, dal prossimo 22 luglio, tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche (Aee) inferiori ai 25 centimetri potranno essere conferite gratuitamente presso i grandi retailer sparsi sul territorio nazionale, i quali saranno obbligati al ritiro.
“Con questo decreto vogliamo evitare che quelle piccole e grandi tecnologie che fanno parte della vita quotidiana dei cittadini diventino nel loro fine vita un rifiuto e quindi un costo per tutti”, ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. “Devono invece essere, come insegnano i positivi dati nella raccolta dei Raee in Italia, una risorsa della filiera dell’economia circolare, cui l’Italia è avviata con grande determinazione e da oggi con un utilissimo strumento in più”.
“Siamo soddisfatti degli interventi migliorativi apportati alle bozze iniziali. Ogni azione utile per i consumatori e l’ambiente ci vede ovviamente e doverosamente favorevoli”, ha sottolineato Davide Rossi, direttore generale della Aires Confcommercio, associazione che raccoglie i principali retailer italiani. “Il decreto tende alla semplificazione massima delle procedure a vantaggio sia dei consumatori sia della distribuzione. Si tratta del primo essenziale passo per poter procedere all’avvio con successo di questo nuovo sistema di raccolta. Ora che le norme sono state stabilite, è necessario che vengano stilate le linee applicative in modo chiaro e inequivocabile, condivise con gli organismi di controllo”.
La conferma viene dall’ultimo rapporto Green Economy Report pubblicato da Remedia, uno dei sistemi collettivi di raccolta presenti sul territorio per la gestione dei Raee: nel 2015 sono state 817 le tonnellate di rifiuti tecnologici correttamente raccolte. Tradotto significa un risparmio di 70 mila tonnellate di risorse. Infatti il 92 per cento dei volumi trattati è stato destinato a riciclo e recupero energetico, riducendo i costi di importazione di materie prime di circa 16 milioni di euro.
Una miniera di acciaio, ferro, rame, alluminio, ma anche plastica e vetro. Il l Rapporto indica che ben l’88,4 per cento dei rifiuti tecnologici raccolti e trattati è stato avviato al recupero di materia.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Una spedizione di ricercatori svedesi nel mar Baltico si è imbattuta in bolle di metano molto più in superficie del previsto. E potrebbero essercene altre.
In Russia si vuole autorizzare l’abbattimento di oltre 762 ettari di foresta. Le ruspe, oltre al turismo di massa, sono l’ennesima minaccia al fragile ecosistema del Bajkal, che contiene il venti per cento dell’acqua dolce non congelata di tutto il Pianeta.
Una mappa del Guardian mostra come l’inquinamento dell’aria in Europa sia diffusissimo. La Pianura Padana tra le aree peggiori in assoluto.
Nove giudici si sono espressi contro il marco temporal, la legge che avrebbe tolto il diritto dei popoli indigeni a vivere sulle loro terre.
Arriva anche in Italia una proposta di legge per il reato di ecocidio. Jojo Mehta, fondatrice di Stop ecocide International, spiega perché è essenziale.
Nonostante indicazioni contrastanti da parte degli studi, la Commissione europea non vuole applicare un principio di precauzione sul glifosato.
L’università Queen Margaret di Edimburgo ha annunciato la scoperta di una sostanza in grado di sostituire l’olio di palma.
L’ong African parks ha acquistato il più grande allevamento di rinoceronti bianchi del mondo e ha deciso di reintrodurli nel loro ambiente naturale.
Il Sinodo dei Vescovi che si terrà a ottobre compenserà le proprie emissioni di CO2 con il supporto del progetto Impatto Zero di LifeGate.