
In un referendum i cittadini hanno scelto di creare 500 nuove “strade-giardino”, rendendo la capitale francese sempre più verde e a misura d’uomo.
Un’area marina protetta nelle isole Egadi, che mira a salvaguardare la biodiversità e a favorire una gestione sostenibile delle risorse naturali del territorio. Bolton Alimentari, meglio conosciuta per i marchi Rio Mare e Palmera, è protagonista di un’iniziativa nel segno della sostenibilità, che prevede il finanziamento di tre progetti. Come salvare il “polmone verde”
Un’area marina protetta nelle isole Egadi, che mira a salvaguardare la biodiversità e a favorire una gestione sostenibile delle risorse naturali del territorio. Bolton Alimentari, meglio conosciuta per i marchi Rio Mare e Palmera, è protagonista di un’iniziativa nel segno della sostenibilità, che prevede il finanziamento di tre progetti.
Il primo mira alla tutela della Posidonia oceanica, il “polmone verde” del Mediterraneo, grazie al posizionamento di 72 dissuasori per impedire la pesca a strascico sotto costa. Il secondo progetto riguarda la gestione dell’Osservatorio “Foca Monaca” nel Castello di Punta Troia a Marettimo per monitorare la presenza di questa specie, la più vulnerabile del Mediterraneo, nell’arcipelago delle Egadi. L’iniziativa si sviluppa in affiancamento agli studi svolti dai ricercatori dell’Ispra. Il terzo progetto riguarda la gestione del primo Centro di recupero delle tartarughe marine che sarà realizzato a Favignana per soccorrere e ricoverare esemplari feriti o in difficoltà.
“Grazie alla sponsorizzazione di Rio Mare – ha spiegato Stefano Donati, direttore dell’Amp Isole Egadi – potremo sviluppare meglio, e con più risorse, alcuni progetti già in atto: proteggeremo ancora di più la prateria di Posidonia oceanica e le risorse ittiche, studieremo ancora meglio la presenza della foca monaca e attiveremo un vero ospedale per le tartarughe marine Caretta caretta”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
In un referendum i cittadini hanno scelto di creare 500 nuove “strade-giardino”, rendendo la capitale francese sempre più verde e a misura d’uomo.
Siamo stati a Montespluga per lo Skialp Fest di Homeland per capire perché lo scialpinismo sia un modo bellissimo e meno impattante di vivere la montagna.
Il premio Wood Architecture Prize by Klimahouse ha rappresentato anche un modo per celebrare la Giornata internazionale delle foreste.
L’Europa ragiona su un piano da 800 miliardi e intanto vota per una maggiore sicurezza: inevitabilmente quei fondi verranno sottratti alle vere emergenze.
Per la prima volta nel 2025 si celebrano le più grandi fonti di acqua dolce del pianeta, che fronteggiano la sfida dei cambiamenti climatici.
Un tribunale condanna Greenpeace a pagare 660 milioni di dollari. L’accusa? Aver difeso ambiente e diritti dei popoli nativi dal mega-oleodotto Dakota Access Pipeline.
In Italia sono 265 gli impianti ormai disuso perché non nevica più: rimangono scheletri e mostri di cemento. E l’esigenza di ripensare la montagna e il turismo.
Temendo la presenza di rifiuti tossici, la Groenlandia ha interrotto l’estrazione dell’uranio. Ora potrebbe essere costretta a ricominciare. O a pagare 11 miliardi di dollari.
L’organizzazione della Cop30 nella foresta amazzonica porta con sé varie opere infrastrutturali, tra cui una nuova – contestatissima – autostrada.