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Nella Capitale si muovono i primi passi per la rinascita partecipata del quartiere Ostiense e per migliorare la vita dei cittadini.
Nel quartiere Ostiense di Roma, i progetti di rigenerazione urbana stanno guidando in maniera sempre più decisa gli interventi che ne ridisegnano il profilo. Siamo, d’altronde, in un quadrante della Capitale interessato da circa 15 anni da opere di street art, dal recupero di spazi inutilizzati e dalla valorizzazione di siti di archeologia industriale sostanzialmente unici nel panorama romano. Il quartiere, infatti, nacque nei primi anni 10’ del secolo scorso per ospitare la prima area industriale della città, approfittando della vicinanza con il fiume Tevere e con la ferrovia per la movimentazione delle merci. Un passato che ha lasciato tracce indelebili come il gasometro, la centrale Montemartini e i mercati generali.
Dopo i primi interventi che, a cavallo del nuovo millennio, contribuirono a renderlo uno dei quartieri più interessanti della città, negli ultimi dieci anni il processo aveva subito un sostanziale stop, con tutte le (negative) conseguenze del caso. Ora la grande novità è un intervento di rigenerazione urbana che rappresenta un “nuovo inizio” e un segnale concreto per la comunità. Il disegno complessivo ha l’obiettivo infatti di coinvolgere le principali realtà presenti, a partire dall’Università Roma Tre e proseguendo con le associazioni territoriali e con le aziende che qui hanno deciso di trasferire la propria sede, trasformando questo angolo della metropoli in un luogo di creatività e innovazione. L’idea, in sostanza, è quella di far confluire le tante iniziative singole che anni fa caratterizzarono il quartiere in un intervento organico.
In questo quadro si inserisce DOTS – Connecting Ostiense, un progetto di riqualificazione del percorso tra piazzale Ostiense e via del Porto Fluviale, fortemente voluto e sostenuto da Brightstar, azienda che proprio nel quartiere ha la sua sede da oltre venti anni, a cura di Industrie Fluviali, uno spazio ibrido che agisce da community hub e da ecosistema culturale. L’idea di fondo è quella di dare vita a un progetto di sviluppo urbano nell’ambito di una collaborazione con la città e i suoi abitanti per apportare, insieme, benefici di natura sociale (dall’inclusione allo sviluppo di relazioni) e ambientale. Il progetto – patrocinato dal Municipio VIII di Roma – si prefigge anche il recupero dal degrado di ampi tratti stradali. Il tutto con un solo obiettivo: rendere il quartiere più accogliente e vivace. La riqualificazione dell’Ostiense rappresenta il terzo step di un programma di interventi realizzati grazie a Brightstar, dopo il Casilino Sky Park di Roma nel 2022 e il Tunnel Boulevard a Milano nel 2023 e nel 2024. In particolare, l’intervento si è concentrato lungo il percorso che collega la Piramide – uno dei simboli del quartiere e principale hub di trasporto della zona con la fermata della linea B della metro – e via del Porto Fluviale, passando per viale del Campo Boario e piazza Bottego. Obiettivi: stimolare l’esplorazione del quartiere collegando luoghi nevralgici attraverso l’arte urbana e la valorizzazione dei principali punti d’interesse.
Nell’ambito del progetto DOTS ha preso vita la prima opera firmata da Geometric Bang, un artista che negli ultimi anni ha profondamente segnato il panorama italiano della street-art. Noto per la sua capacità di lavorare su qualsiasi tipo di superficie, Geometric Bang utilizza elementi geometrici che fanno da sfondo a colori, storie, volti e personaggi della vita quotidiana; questo mix tra l’equilibrio delle geometrie e l’esplosione dei colori è alla base anche di quest’opera, che interessa un’area di 240 metri quadrati lungo via del Porto Fluviale e racconta anche la storia delle donne e delle operaie che hanno caratterizzato la nascita del quartiere Ostiense. “L’opera si origina dalla storia dei luoghi che la ospita”, afferma l’artista. “I ritratti stilizzati di varie figure legate alle radici del quartiere, soprattutto femminili (operaie dei mercati generali, del Lavatoio Lanario, della Saccheria Sonnino e della Società romana formaggio pecorino) si alternano a raffigurazioni di elementi architettonici del quartiere e a stilizzazioni della sua topografia. Il quartiere si restituisce a se stesso, con colori e forme che richiamano l’infanzia e gli albori di Ostiense e il suo sguardo rivolto al futuro”.
Strettamente legata alle radici del quartiere è anche l’opera di Moneyless, artista cresciuto a Lucca e considerato oggi uno dei principali esponenti della corrente astratta dell’arte urbana. I particolari geometrici dell’opera di asphalt art – che si sviluppa per oltre 590 metri lungo via delle Conce – ricordano due elementi legati alla storia dell’Ostiense: i binari e il telegrafo, che mettono in risalto il contesto infrastrutturale e storico di questo quadrante della Capitale. “Le Telegrafiste” è il titolo dell’opera di asphalt art calpestabile che trasforma lo spazio urbano in una superfice in grado di comunicare, traendo ispirazione dal ruolo delle donne nei progressi sociali e tecnologici che hanno interessato da vicino il territorio.
La centralità delle donne nella storia del quartiere è un filo rosso che attraversa tutte le opere di DOTS – Connecting Ostiense. E che conduce anche all’ultimo intervento di asphalt art calpestabile, quello realizzato da Alice Lotti lungo viale del Campo Boario e piazza Vittorio Bottego. Un’opera che si sviluppa lungo isole di traffico e marciapiedi, ritraendo i tanti luoghi e le principali epoche storiche che questa strada custodisce, dalla Repubblica romana fino alle donne della resistenza partigiana che qui hanno combattuto. Avvenimenti storici, paesaggio, architettura e persone sono le quattro aree alla base della narrazione, con simboli e figure che rielaborano la memoria di questo segmento di città, trasformandola in immaginario condiviso. Un quartiere che è da sempre luogo di scambio, passaggio e trasformazione da riscoprire attraverso un’opera pensata per essere calpestata, nella direzione di un’arte pubblica e partecipata.
Oltre all’arte, tra gli interventi che compongono DOTS c’è anche la cura del verde pubblico. Lungo viale del Campo Boario, una delle principali arterie del quartiere, ha preso vita “Green Up” a cura del Comitato di Quartiere Piramide Ostiense: un’azione comunitaria di riqualificazione delle aiuole che punta a fondere cura, bellezza e senso civico restituendo alla cittadinanza spazi verdi trascurati e invasi da rifiuti. DOTS – Connecting Ostiense, in definitiva, mostra come sia possibile rigenerare la città attraverso un progetto che fonda il suo modello sulla partecipazione, sull’ascolto delle energie locali e sull’attivazione delle risorse già presenti nel territorio.
Articolo scritto in collaborazione con Brightstar
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