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I Sardi erano tra i più bravi vignaioli del Mediterraneo durante l’età del bronzo. Lo rivelano alcuni ritrovamenti recenti.
La vite sarda è sarda, non è stata importata da altre parti del Mediterraneo. Lo dimostra un ritrovamento recente di semi di vernaccia e malvasia risalenti a circa tremila anni fa ritrovati in un nuraghe nelle vicinanze di Cabras, facendo ritenere che la sua coltivazione fosse conosciuta nell’isola fin dall’età del bronzo. Secondo le ipotesi degli studiosi, anche se la vite è stata addomesticata 7000 anni fa in Medio Oriente, la Sardegna risulterebbe uno dei principali centri di addomesticazione secondaria nel Mediterraneo occidentale facendo dei Sardi tra i più bravi vignaioli dell’area. Passando dalla mitologia all’archeologia, Alessandra Guigoni ci racconta su Exponet, magazine di approfondimento su cibo e alimentazione di Expo Milano, la storia dei vitigni più antichi di questa nostra meravigliosa isola.
Antichi miti sardi raccontano che l’eroe culturale Aristeo, nato dalla Terra, girovagò per il Mediterraneo portando con sé tecniche ed arti per addomesticare le api, cagliare il latte, coltivare cereali, ulivo e vite; si fermò anche in Sardegna dove rivoluzionò la cultura degli uomini di allora, insegnando loro anche come fare il vino.
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