
A un anno dal lancio ChatGpt debutta sull’auto con l’obiettivo di migliorare l’esperienza di viaggio. Con quali risultati ve lo raccontiamo a bordo di un modello DS.
Scoprire il Portogallo a bordo di un’auto elettrica si può. Autostrade incluse. L’abbiamo fatto sulla nuova Renault Zoe, grazie a batterie evolute e a un’autonomia raddoppiata.
Ci sono cose che non hanno prezzo. Meglio, che hanno un prezzo ancora un po’ alto. Ma accettabile. Viaggiare al tramonto, lungo le coste portoghesi, sulle coste dell’Oceano. Viaggiare con un filo di “gas”, col finestrino abbassato. Sentire il profumo del mare. Nel silenzio, interrotto solo dal fruscio dell’aria. Viaggiare su un’auto che non ha bisogno di benzina. Né di gasolio. Non di Gpl o metano. Ma solo di energia, che in Portogallo hanno imparato (più e meglio di noi) a ricavare dal vento.
Ecco, conoscete un modo migliore per visitare un Paese? Per scivolare via silenziosi fra i vicoli dei suoi villaggi. Per godervi il paesaggio dimenticando per un attimo quella maledetta ansia da ricarica che ad oggi stronca la voglia di elettrico. Ecco, l’ultima evoluzione della Zoe, l’elettrica secondo Renault presentata al Salone dell’Auto di Parigi, l’auto a batterie più venduta d’Europa, ha reso possibile un viaggio concreto, vero, fatto di curve e salite, autostrade e discese, ponti e caselli. Senza mai annoiarsi, grazie al nuovo motore elettrico che spinge forte e che in soli 4 secondi permette di accelerare da 0 a 50 km/h. Un viaggio finalmente “normale”, che ha sfiorato i 200 km reali e che non ha dovuto far ricorso a soste per la ricarica, che non ci ha costretti alla ricerca della colonnina di ricarica. Che ci ha permesso di viaggiare con il climatizzatore inserito, il telefonino in carica, lo stereo acceso. Insomma, non un viaggio di stenti, né la prova virtuosa di qualche impallinato dell’elettrico.
L’ultima Renault Zoe è l’auto dei viaggi veri, finalmente! E al diavolo se l’autonomia dichiarata di 400 km nella realtà corrisponde circa alla metà. Ma quella metà è vera, reale, senza ansie. Non è una cosa da poco, specie per chi vive in uno stato (l’Italia), fanalino di coda d’Europa, dove le colonnine in autostrada forse arriveranno a breve, dove non c’è traccia di incentivi per ibride ed elettriche, e parlare di mobilità sostenibile significa farsi carico di oneri (molti) e onori (pochi), di tutti i costi, senza in cambio nemmeno le strutture. Ecco, l’ultima Zoe, piccola, compatta, “normale” nelle forme ma speciale nella tecnologia delle sue nuove batterie da 40 kWh, è la prima esponente di un piccolo e coraggioso esercito di auto virtuose in arrivo, auto che a suon di faticose evoluzioni tecnologiche, cercano (riuscendoci in questo caso), di rendere possibili viaggi come questo. In arrivo, entro fine 2017, ci sarà infatti anche la Opel Ampera-e, altra elettrica compatta con 500 km d’autonomia e un pacco batterie agli ioni di litio da 60 kWh alloggiato nel sottoscocca.
Renault, dopo aver costruito (e venduto) oltre 100mila veicoli elettrici in Europa, di cui oltre 50mila in Francia (dove però fra contributi sull’elettrico e la campagna sulla rottamazione dei diesel vi danno fino a 10mila euro se comprate un’auto a zero emissioni), scommette di nuovo sulla Zoe, un’auto elettrica finalmente vicina alla quotidianità. E va bene, costa ancora cara; 25mila euro se le batterie le noleggiate, 33 se le batterie le acquistate insieme all’auto. Da vedere non è cambiata. A parte i colori, in parte nuovi. A parte i materiali a bordo, più piacevoli e raffinati. Tre gli allestimenti, Life, Intense e Bose, equipaggiata con un nuovo sistema hi-fi che, approfittando dell’assenza di rumori di fondo e delle fastidiose interferenze meccaniche delle auto “normali”, produce davvero dell’ottima musica, giusta compagna di viaggio quando il silenzio dell’elettrico fa sentire un po’ soli.
L’autonomia dichiarata è pari a 400 chilometri, quasi il doppio del modello precedente. Il dato fa riferimento al cosiddetto Nedc (New european driving cycle), norma europea di misurazione delle emissioni e dei consumi molto contestata perché non rispecchia le reali condizioni di marcia. Ma a 200 chilometri, talvolta anche oltre, ci si arriva davvero. Non in laboratorio, ma su statali e colline, fra salite e discese, autostrade e città. Nel nostro viaggio fra Lisbona e Obidos, lungo le coste atlantiche di Peniche e Cascais, l’elettrica Renault è stata una vera sorpresa. Corre veloce, è agile nelle curve grazie al baricentro basso (le nuove batterie sono sotto i piedi degli occupanti), è piccola da parcheggiare e grazie alla telecamera fare una retro è uno scherzo. L’abitacolo è accogliente, più di prima, grazie a nuovi tessuti e abbinamenti cromatici più azzeccati. C’è anche un sistema che riconosce la qualità dell’aria esterna, vi mostra il grado di inquinamento e, se è il caso, inserisce il ricircolo autonomamente. Volendo, ci sono anche “lussi” come i sedili anteriori riscaldabili elettricamente con tre livelli di temperatura.
Il raddoppio dell’autonomia di fatto è un inno alla libertà di movimento, qualcosa che avvicina la mobilità elettrica alla realtà. Le statistiche dicono che nell’80 per cento dei casi, percorriamo per i nostri spostamenti una distanza media inferiore a 60 chilometri. Dunque la nuova Zoe basta e avanza. Non siamo ancora all’elettrica come prima auto, per quello serve il budget di una Tesla. Ma siamo sulla strada giusta.
Per i tempi di ricarica della batteria i tempi variano e si possono calcolare qui. Dalla normale presa di corrente ci vuole una vita (fino a 20 ore…). Nella migliore delle ipotesi, ossia ricarica da colonnina trifase con 43 kW (rarissime in Italia, mentre in Svizzera la super colonnina di ricarica rapida da 150 kW è già realtà), per un pieno di corrente possono bastare una sessantina di minuti. In Italia, insieme alla Zoe vi danno gratuitamente (il valore è di mille euro), la Wall box da installare in garage che per un’intera ricarica richiede tempi da 1 ora e 40 a 5 ore in funzione della potenza. Il “pieno” di energia, a seconda del piano tariffario, costa da 2 a 3 euro.
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