Oltre 850 milioni di bambini nel mondo non hanno accesso a servizi igienici adeguati né ad acqua sicura e potabile. Così l’istruzione resta un miraggio.
Non si può avere un’istruzione adeguata senza accesso all’acqua e a servizi igienici. E non si tratta solamente di un’ovvietà che magari si dà per scontata, ma di una necessità e di un modo per migliorare le capacità cognitive dei bambini. I numeri però sono purtroppo impietosi: oltre 850 milioni di studenti nel mondo non ha accesso all’acqua potabile e a servizi igienici, mentre metà delle scuole nel mondo è carente sia per quanto riguarda l’approvvigionamento di acqua che per un adeguato servizio igienico, come bagni e possibilità di lavarsi le mani con acqua e sapone.
Nel rapporto viene evidenziato come il 69 per cento delle scuole a livello globale siano dotate di impianti per l’acqua potabile, in grado di garantire in sicurezza l’accesso all’acqua, il 12 per cento abbia degli impianti, ma al momento dell’indagine non era presente l’acqua, mentre un 19 per cento non ha alcun impianto. Secondo l’Unicef sarebbero oltre 570 milioni i bambini senza alcun accesso all’acqua potabile a scuola. Da notare come manchino moltissimi dati e molti Paesi, in particolare Cina, Russia e gran parte dell’Africa. Quindi le percentuali potrebbero variare, anche di molto.
Uno degli Obiettivi di sviluppo sostenibile prevede di garantire la disponibilità e la gestione sostenibile delle risorse idriche e servizi igienico-sanitari per tutti, entro il 2030 e di fornire un’istruzione di qualità inclusiva e paritaria e di promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti. Evidentemente le due condizioni sono strettamente correlate: senza la possibilità di usare un bagno o di bere dell’acqua potabile, un bambino spesso non può nemmeno frequentare la scuola, che spesso viene abbandonata.
Secondo un rapporto pubblicato lo scorso anno dalla Banca mondiale in occasione dell’Annual spring meeting, servirebbe quadruplicare la spesa a 150 miliardi di dollari l’anno, per fornire acqua e servizi igienico sanitari universalmente sicuri. Altrimenti i numeri non faranno che aumentare.
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