
Cosa è successo e cosa possiamo imparare dal crollo del ghiacciaio del Birch.
Nella scelta di un nuovo mobile, di un pavimento di legno o degli infissi per la casa, da costruire o da rinnovare, è importante scegliere un legno che non provenga dalle foreste primarie di Asia, Africa e America.
I venditori di legno, gli architetti e i mobilieri optano troppo
spesso per legni che definiscono pregiati e che sono davvero belli:
parquet di wengé, di iroko o di Merbau, tavoli di tanganika,
mogano o okoumé, mobili per l’aperto di teak o bangkirai
(chiamato anche yellow balau), infissi di doussié o
okoumé. Quasi tutte queste essenze sono molto resistenti e
di una bellezza tale che non vanno mai fuori moda, basta pensare a
un mobile di mogano o a un parquet di wengé. Scegliendo
questi legni, quasi tutti originari delle foreste primarie
dell’Asia, Africa e America, contribuiamo direttamente
all’ulteriore distruzione di queste, già diminuite del 80%
negli ultimi decenni. Inoltre si tratta per lo più di alberi
che crescono molto lentamente e che solo dopo centinaia di anni
raggiungono il massimo del loro splendore (il red cedar per esempio
può diventare più alto di 60 metri).
Esistono due possibilità per usare legno senza recare
danni alla natura: scegliere legno FSC (Forest Stewardship
Council), un sistema di certificazione che consente al consumatore
di riconoscere i prodotti che vengono da foreste gestite in modo
corretto dal punto di vista sociale e ambientale. FSC è il
marchio fondato da un gruppo di associazioni ambientaliste, tra cui
Greenpeace. Non tutte le essenze possono avere questa
certificazione, perchè non tutte si prestano a coltivazioni
secondo criteri compatibili con l’ambiente. Inoltre alcune essenze
sono ormai talmente rare perchè sovrasfruttate in passato,
che non si prestano a nessun tipo di uso.
L’altra possibilità sta nella scelta di un legno che non
presenti problemi: castagno, noce, frassino, larice (da evitare
quello siberiano non certificato), ciliegio americano, betulla,
faggio, acero, abete e pino. Tenendo presente che con la scelta dei
legni tropicali si contribuisce a danneggiare il clima, degli
ecosistemi unici e delle popolazioni particolari, si riesce
sicuramente ad apprezzare di più il bel colore caldo del
ciliegio americano, la venatura delicata della betulla, la
compatezza del noce.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Cosa è successo e cosa possiamo imparare dal crollo del ghiacciaio del Birch.
Le bozze del ddl allo studio del governo prefigurano maglie molto più larghe per le attività venatorie: 44 associazioni chiedono spiegazioni ai ministri.
Il 2 giugno si celebra la Giornata mondiale delle torbiere. Un’occasione per parlare di questi ecosistemi poco conosciuti e silenziosi, ma fondamentali per il clima, l’acqua, la biodiversità e la memoria del nostro Pianeta.
La stagione estiva è ancora lontana, ma dal Regno Unito alla Russia, dai Paesi Bassi alla Turchia, in buona parte d’Europa impera già la siccità.
In occasione della Giornata mondiale delle api il Wwf pubblica un rapporto che lancia l’allarme sulla situazione degli insetti impollinatori nel mondo.
Per la prima volta dall’inizio delle rilevazioni nel 2019, lo scorso anno la deforestazione è stata stabile o in calo in tutti e sei i biomi del Brasile.
Le distese di sargasso nelle acque dell’Atlantico hanno raggiunto livelli record. Ma c’è anche chi si rimbocca le maniche per cercare soluzioni.
È aumentato il numero di Comuni italiani sui cui territori sono presenti spiagge alle quali è stata riconosciuta la Bandiera blu.
Che fine fa il vetro, quando si rompe? Se lo trattiamo bene, è uno dei pochi materiali che non vedrà mai la discarica. Qui vi raccontiamo come e perché. Con l’aiuto di CoReVe.