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La cosiddetta “emergenza migranti” arriva a Roma, a due passi dalla centralissima stazione Termini, dove questa mattina si è assistito a scene di guerriglia per lo sgombero di un centinaio di migranti dai giardini di piazza Indipendenza. Giardini che, spiega la Polizia, erano “abusivamente occupati da circa 100 cittadini stranieri già occupanti di via Curtatone”,
La cosiddetta “emergenza migranti” arriva a Roma, a due passi dalla centralissima stazione Termini, dove questa mattina si è assistito a scene di guerriglia per lo sgombero di un centinaio di migranti dai giardini di piazza Indipendenza. Giardini che, spiega la Polizia, erano “abusivamente occupati da circa 100 cittadini stranieri già occupanti di via Curtatone”, e per la precisione di un edificio sfitto da tempo ma di cui ora il legittimo proprietario ha richiesto l’utilizzo, e per questo sgomberato. Secondo le forze dell’ordine “l’intervento si è reso urgente e necessario dopo il rifiuto di ieri ad accettare una sistemazione alloggiativa offerta dal comune di Roma, ma soprattutto per le informazioni di alto rischio pervenute, inerenti il possesso da parte degli occupanti di bombole di gas e bottiglie incendiarie”.
La Polizia parla di incidenti provocati dagli stranieri, in gran parte rifugiati o richiedenti asilo: “All’atto dell’intervento le forze dell’ordine sono state aggredite con lancio di sassi e bottiglie. Utilizzate bombole di gas aperte messe in sicurezza grazie al repentino intervento dei poliziotti. Usato contro gli agenti anche peperoncino. L’ uso dell’idrante ha evitato che venissero accesi fuochi e liquidi infiammabili”.
Diversa la versione dei volontari di Baobab Experience, che da tempo si occupano di trovare cibo e alloggio temporaneo ai migranti transitanti, secondo i quali i rifugiati “con gli idranti sparati in faccia, si sono dispersi fuggendo in direzione della Stazione Termini. Scene già viste, dichiarazioni infamanti già sentite, che fanno ritornare alla mente episodi vergognosi della nostra storia recente. Intervengono violentemente e poi cercano la giustificazione della loro inumanità denunciando la presenza di armi proprie o improprie immaginarie”. I volontari ricordano che la giornata di ieri, iniziata con lo sgombero dell’edificio di via Curtatone, “sembrava essersi conclusa positivamente con l’ordine da parte della prefettura di non intervenire sugli occupanti. Meno positiva la proposta di una soluzione alloggiativa per le famiglie e i soggetti vulnerabili ancora presenti nello stabile, ai quali erano stati offerti posti destinati all’accoglienza e non a chi ha regolari documenti e risiede a Roma ormai da anni. Quindi, di fatto, inaccettabili”.
“Ennesimo sgombero senza alternativa. Le persone devono essere trattate in maniera dignitosa!” @tommasof73 di MSF, da #PiazzaIndipendenza pic.twitter.com/gdJ0pQ1T04 — MediciSenzaFrontiere (@MSF_ITALIA) 23 agosto 2017
Sgomberi dello stesso tipo, nei mesi scorsi, erano già avvenuti nelle diverse sistemazioni trovate per i migranti in arrivo a Roma, la maggior parte in attesa di proseguire il loro viaggio per l’Europa: dalla sede iniziale di via Cupa, passando per quelle di via Vannina, di Cinecittà e quella ‘open air’ di piazzale Maslax, nei pressi della stazione Tiburtina. In piazza anche i volontari di Medici Senza Frontiere, che si sono adoperati per soccorrere una quindicina di migranti rimasti feriti negli scontri. “Ennesimo sgombero senza alternativa. Le persone devono essere trattate in maniera dignitosa”, chiede l’organizzazione non governativa.
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