Erano 1.200 anni che l’intera penisola iberica non registrava condizioni così gravi di siccità. A spiegarlo è uno studio pubblicato lunedì 4 luglio sulla rivista scientifica Nature Geoscience, nel quale si spiega che a pesare è l’anticiclone delle Azzorre, che si sta trasformando per colpa dei cambiamenti climatici.
Spain and Portugal suffering driest climate for 1,200 years, research shows https://t.co/vZO0seYmv4
— Guardian Environment (@guardianeco) July 4, 2022
La siccità alimentata dai cambiamenti climatici
Il fenomeno, infatti, risulta particolarmente importante per gli equilibri meteorologici in Europa occidentale, ma anche per le tendenze climatiche di lungo periodo. Gli autori dello studio spiegano che tale sistema, caratterizzato da alta pressione atmosferica, “è cambiato radicalmente nel corso del Ventesimo secolo”. In modo così profondo da risultare “senza precedenti nel corso di oltre un millennio”.
I ricercatori hanno studiato i dati della pressione atmosferica nella zone nel corso degli ultimi 1.200 anni, constatando che soprattutto negli ultimi due secoli l’anticiclone ha progressivamente aumentato la sua zona d’influenza. Proprio, cioè, a partire dalla prima Rivoluzione industriale.
Il settore agricolo di Spagna e Portogallo uno dei più vulnerabili in Europa
Si tratta di un cambiamento particolarmente importante, poiché l’anticiclone delle Azzorre provoca un afflusso di aria calda e secca proprio verso Spagna e Portogallo, proveniente dall’Africa settentrionale. Secondo la ricerca, il fenomeno dovrebbe intensificarsi ancor di più nel corso dei prossimi decenni. Ciò comporterà un ulteriore abbassamento delle precipitazioni, soprattutto a partire dalla metà del secolo.
Il calo ipotizzato è tra il 10 e il 20 per cento, il che rende il settore agricolo iberico “uno dei più vulnerabili in Europa”, si legge nello studio. In particolare, a patire rischiare saranno le vigne: si sta per questo riflettendo su come potersi adattare alla situazione, dal momento che il quantitativo di terreni utili alla coltivazione dovrebbe diminuire di almeno il 25 per cento. Allo stesso modo, la produzione di olive nella Spagna meridionale potrebbe calare del 30 per cento di qui alla fine del secolo.
Dom Phillips e Bruno Pereira, giornalista e avvocato che indagavano i traffici nell’Amazzonia brasiliana, sono stati uccisi il 5 giugno 2022. Dopo due anni, le indagini subiscono un duro colpo.
Le previsioni per la produzione di olio d’oliva in Italia sono pessimiste, mentre la Spagna sembra prossima a risollevarsi dalla crisi dell’ultimo biennio.
C’è una ragione in più per tutelare le foreste africane: i primi dati raccolti in modo sistematico dimostrano il loro ruolo cruciale nel ciclo del carbonio.