Il consiglio dei ministri ha decretato lo stato d’emergenza per cinque regioni italiane: Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto e Piemonte. Quasi l’intera Italia settentrionale è infatti colpita da mesi un’ondata di siccità eccezionale che, unita al caldo anomalo (e a tratti estremo) che da settimane non dà tregua, sta rendendo la situazione complessiva insostenibile.
Stato di emergenza in 5 regioni. in serata il via libera del Consiglio dei ministri. Successivamente il decreto. Slitta la riunione del Cdm, in attesa del rientro di Draghi a Roma da Canazei #ANSAhttps://t.co/Ks6WH5m0LH
Stanziati circa 35 milioni di euro per le regioni in stato d’emergenza
A patire le conseguenze peggiori è soprattuto l’agricoltura. Secondo Coldiretti già oggi ammontano a 3 miliardi di euro: “Abbiamo autobotti e razionamenti, il Po in secca peggio che a Ferragosto, i laghi svuotati e i campi arsi dove i raccolti bruciano sui terreni senz’acqua. Ed esplodono i costi per le irrigazioni di soccorso per salvare le piantine assetate e per l’acquisto del cibo per gli animali con i foraggi bruciati dal caldo. Ecco l’ultimo drammatico bilancio di un 2022 segnato fino ad ora da precipitazioni praticamente dimezzate e produzioni agricole devastate”.
La decisione del governo prevede lo stanziamento di fondi per le cinque regioni in stato d’emergenza: secondo quanto indicato dall’agenzia Ansa, che cita fonti ministeriali, “sono previsti 10,9 milioni per Emilia Romagna, 4,2 milioni per il Friuli Venezia Giulia, 9 milioni per la Lombardia, 7,6 milioni per il Piemonte e 4,8 milioni Veneto”.
Anche il Tevere in situazione critica per la siccità
La ministra per gli Affari regionali e le Autonomia, Mariastella Gelmini, ha sottolineato come si tratti, nel complesso di circa 35 milioni, ma ha assicurato che “ci saranno saranno altre misure e siamo concentrati sull’utilizzo delle risorse del Pnrr dedicate a questa tematica”.
Anche il Tevere soffre per la siccità. I Radicali Italiani lanciano l'allarme: "A Roma, fino a oggi, sono caduti 140 mm di pioggia su una media di 430 mm: sono cifre da paesi come Algeria e Tunisia". #ANSAhttps://t.co/Gt4C3dZbXV
La siccità, inoltre, pesa anche in altre parti d’Italia. Il fiume Tevere, ad esempio, si trova in condizioni drammatiche: “La situazione – ha affermato Erasmo D’Angelis, segretario generale de l’Autorità di bacino del Tevere – è molto pesante. Il fiume a tratti sembra paludoso, con l’acqua ferma, ha il minimo deflusso vitale che gli consente la diga di Corbara e in alcuni punti scorre molto basso, anche di un metro e mezzo sotto i livelli medi”. E siamo solo all’inizio dell’estate.
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L’Italia, al momento, non è un Paese per attivisti. Quando si contesta lo status quo si rischia la punizione penale, civile, sociale, e a volte anche quella fisica.
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