Un tour nell’isola tra le Saline di Trapani, il borgo di Erice, il Parco archeologico di Segesta. Un territorio ricco di storia ma anche di contraddizioni.
Un’isola con tante facce la Sicilia, che nel suo versante occidentale regala emozioni grazie alla possibilità di passare dall’arte alla buona cucina, dalla natura alle tradizioni, dal mare agli antichi borghi. Nella zona di Trapani siamo andati a visitare le sue antiche Saline, una Riserva Wwf che protegge un’ecosistema – altrimenti a rischio – ma anche un mestiere ancestrale e affascinante. Vi proponiamo un breve tour per chi ama anche arte e archeologia senza dimenticare le pecche di una terra ancora poco avvezza al turismo e spesso inconsapevole del suo patrimonio e della sua bellezza. Del resto, diceva un siciliano doc, Giuseppe Tomasi di Lampedusa “I siciliani non vorranno mai migliorare per la semplice ragione che credono di essere perfetti; la loro vanità è più forte della loro miseria”.
Riserva naturale orientata Saline di Trapani e Paceco
Una denominazione un po’ lunga e articolata per questa Riserva istituita nel 1995 e affidata al Wwf che da allora vigila su circa 1000 ettari di territorio tra Trapani e Paceco. Una riserva che si è vista necessaria perché stava scomparendo tutto, come ci racconta Gerardo Cortellaro, guida del Wwf: le saline infatti – che una volta si estendevano sino a Marsala senza “interruzioni” – sono private e i proprietari avevano cominciato a vendere tutto, dando così il là a una cementificazione massiccia che oggi ha portato alla comparsa di supermercati, concessionari e affini che vedrete attorno all’area. Una salvezza dunque, sia per la tradizione di questo antico mestiere, che per le specie animali, soprattutto volatili, che ci vivono, transitano o nidificano. Grazie a una visita guidata – di solito si svolgono il sabato mattina e devono essere prenotate – vi consente di conoscere a fondo la storia delle saline e di tutto ciò che ci gira attorno.
Qui infatti, oltre a “produrre” ancora dell’ottimo sale – un sale integrale all’80 per cento, raccolto ancora a mano e lavato pochissimo perché già asettico e ricco di oligoelementi preziosi – si ha la possibilità di ammirare molte specie di uccelli e di flora, specie le crassulente. I panorami sono splendidi e scattare foto tra gli antichi mulini e le vasche di sale dai colori multifurmi, è davvero un impulso irrefrenabile, ma bisogna ricordarsi sempre di essere all’interno di una riserva naturale e quindi rispettare l’ambiente che ci circonda. Non bisogna per esempio disturbare le avocette, simbolo della riserva, le garzette e i fenicotteri. Per raggiungere le saline da Trapani, se non avete l’auto, l’unico modo è noleggiare una bici e pedalare. Purtroppo vi accorgerete di come il territorio circostante sia una vera e propria discarica a cielo aperto: sacchetti di immondizia ovunque, tratti di ciclabili assolutamente impercorribili, sono un panorama davvero desolante. Anche per questo è importante sostenere il lavoro e l’impegno di chi lavora all’interno della riserva.
Erice, il borgo medievale che guarda il mare
A Erice bisogna davvero andarci e magari arrivarci grazie alla funivia che la collega a Trapani in circa 12 minuti. Possono salire anche persone in carrozzina ed è consentito trasportare biciclette. L’unico neo, se la utilizzate in estate, è il caldo asfissiante all’interno degli “ovetti” a 8 posti. Superato quello, potete godervi questo gioiellino che vi regalerà panorami meravigliosi sia sul mare davanti Trapani, e quindi sulle isole, che sulla valle d’Erice. Magari fateci un giro al tramonto, quando le temperature sono più sopportabili e potrete fare un aperitivo o una merenda in qualche bella terrazza al fresco. Con un biglietto cumulativo di 6 euro è possibile visitare tutti i luoghi più interessanti del borgo: lo si acquista appena oltrepassate le mura quando vi troverete davanti il Duomo cittadino, splendido, prima tappa del tour.
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Ogni angolo è da fotografare e anche solo passeggiare senza meta per i suoi vicoli è una bella esperienza. Soprattutto apprezzerete la generale cura di questi luoghi che contrastano parecchio con la trascuratezza diffusa che invece si incontra a Trapani, anche in centro città. Tra gli affacci più suggestivi ci sono quelli dal castello di Venere, stupendo. Ancora un consiglio, di tipo gastronomico: in tutta la regione si possono gustare prodotti tipici e piatti meravigliosi, e anche qui a Erice non mancate di fare tappa alla pasticceria di Maria Grammatico dove è d’obbligo ordinare una genovese insieme al passito. Una merenda dolce sostanziosa che vi appagherà di certo.
Il Parco archeologico di Segesta
È sempre emozionante vedere con i propri occhi luoghi che scrittori e storici – come Tucidide – hanno descritto innumerevoli anni fa. Difficile quindi non rimanere senza fiato dinanzi al Teatro greco di Segesta. Si tratta di un palcoscenico all’aperto molto ben conservato che gli abitanti costruirono sulla cima più alta del Monte Barbaro, in un sito, alle spalle dell’agorà, che era già sede di un luogo di culto molti secoli prima. Orientato a nord, verso il Golfo di Castellammare, il Teatro di Segesta sfrutta come scenografia lo splendido panorama del mare e delle colline a perdita d’occhio. La meraviglia forse vi farà dimenticare la fatica fatta per arrivare a vederlo sotto il sole cocente estivo.
Durante l’estate qui si svolge una stagione teatrale e dunque le gradinate si riempiono ancora, come accadeva in passato, di spettatori, e il palcoscenico viene calpestato da attori che hanno il privilegio di recitarvi. La seconda tappa al Parco è al Tempio, che al momento è sotto restauro ma può comunque essere ammirato dalla parte del colonnato: imponente e maestoso è ancora più bello se visto da lontano lungo il sentiero che porta al teatro. Venire qui è un po’ come visitare un luogo senza tempo.
Le tappe della scoperta di questa zona dell’isola sarebbero ancora molte: l’area archeologica di Selinunte e Gibellina con il Cretto di Burri sono forse le “attrazioni” più suggestive e rilevanti di un territorio incredibilmente bello dal punto di vista naturalistico e artistico, purtroppo spesso poco valorizzato e apprezzato anche dagli stessi cittadini locali.
Gli “Itinerari del gusto” per scoprire il territorio grazie alla buona tavola
La cucina, i prodotti locali e le tradizioni legate al cibo sono parte della storia di un luogo, per questo, se amate il turismo gastronomico, “Gli itinerari del gusto” sono perfetti per voi. Racchiudono infatti le eccellenze artistico-culturali, paesaggistiche e naturali attraverso percorsi declinati sulle squisite tipicità del territorio: dal tonno al sale, dal pescato locale al gambero rosso e saranno acquistabili comodamente online da settembre sul nuovo portale itineraridelgustotrapani.it. Gli itinerari pensati permetteranno di vivere una vacanza lenta e sostenibile – anche grazie a percorsi in bicicletta o a piedi – ricca di esperienze personalizzate alla scoperta di storia, cultura, cibo, ambiente e, non ultime, le genti di un territorio incantevole. All’interno delle proposte si troveranno tappe legate a specificità enogastronomiche del Trapanese, valorizzate da marchi già molto noti, come le strade del vino e dell’olio e i neonati Distretti del Cibo, che racchiudono territori in cui il comparto agro-alimentare presenta un’offerta di assoluta qualità. Dall’olio Dop Val di Mazara a quello extravergine valli trapanesi, al vino Marsala Doc e al Doc Erice, passando attraverso gli antichi grani tumminia, russello e biancolilla.
Ancora: il gambero rosso di Mazara, il tonno rosso del Mediterraneo, la pasticceria ericina, il sale marino di Trapani Igp, l’origano, l’aglio rosso di Nubia, il pomodoro pizzutello delle valli ericine e il melone cartucciaro di Paceco. Molte le attività pensate per non perdere nemmeno un tassello della variegata offerta del Trapanese: dalle lezioni di cucina sul cùscus, sulle busiate e sul pesto trapanese, alla scoperta in bicicletta della Riserva naturale integrale delle Saline di Trapani e Paceco o di quella dello Stagnone, o ancora a piedi lungo il panoramico sentiero costiero della Riserva naturale orientata dello Zingaro, con calette di acqua turchese e scorci mozzafiato. Si andrà alla scoperta del Museo del sale o delle tradizioni enologiche di Marsala, con i suoi celebri vini; ad Erice per degustare le piccole delizie della pasticceria tipica; in visita nelle tonnare dell’area costiera per assaporare il tonno rosso del Mediterraneo. Pesce protagonista anche a Trapani, con il suo porto peschereccio e il mercato ittico: immancabile dunque un tour gastronomico nel centro storico. Senza dimenticare Mazara del Vallo, con il suo nucleo antico che profuma di Tunisia e le deliziose specialità dei ristoranti di pesce.
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