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Save the Children denuncia i raid aerei indiscriminati sulle città siriane di Aleppo e Idlib da dove sono fuggite 20mila persone nel giro di una settimana.
La Siria è sull’orlo della catastrofe umanitaria. La città di Idlib è stata colpita da 100 attacchi aerei nel giro di una settimana. Secondo Save the Children sono stati attaccati indiscriminatamente ospedali, scuole e infrastrutture ad uso civile. L’ong ha stimato che almeno 4.000 famiglie (circa 20mila persone) siano state costrette ad abbandonare le proprie case a causa dei raid aerei nel corso degli ultimi sette giorni. Pane, frutta e verdura scarseggiano da quando l’ultima strada per accedere e uscire dalla città è stata interrotta, lasciando sotto assedio circa 300mila persone, il 60 per cento dei quali sono donne e bambini.
I bombardamenti, pressoché costanti da parte delle forze internazionali (tra cui Stati Uniti, Russia, Canada, Australia e Francia), interessano anche diversi quartieri della vicina Aleppo. L’ultimo stamattina, quando una bomba barile ha colpito la zona di Al-Mashhad. Nell’attacco sono rimaste uccise oltre 30 persone e molte famiglie sono ancora sotto le macerie secondo un collaboratore della ong presente sul terreno.
“Le strade sono completamente vuote e l’odore del sangue e della polvere da sparo riempiono l’aria”, ha dichiarato l’operatore. Inoltre questa settimana un attacco aereo ha colpito un magazzino gestito da un organizzazione partner di Save the Children, danneggiando forniture alimentari per 10mila famiglie che erano state stoccate prima dell’assedio.
Il prezzo del carburante, di cui c’è disperato bisogno per mantenere in funzione le pompe dell’acqua e la fornitura di servizi medici, è triplicato. Tutte le scuole di Aleppo sono state chiuse fino al 12 agosto a causa dell’elevato rischio per i bambini. Per finire almeno nove strutture mediche sono state bombardate tra Aleppo e Idlib. Il laboratorio medico nella sede provvisoria della Direzione sanitaria di Idlib, che disponeva dell’unica apparecchiatura per TAC in città, è stato gravemente danneggiato. L’unico ospedale pediatrico di Aleppo è stato chiuso dopo essere stato distrutto dai bombardamenti e diverse ambulanze sono state danneggiate impedendo ai pazienti in condizioni critiche di lasciare Aleppo per ricevere cure e assistenza.
Per tutto questo Save the Children ha chiesto al gruppo di sostegno internazionale alla Siria, che si riunisce a Ginevra, un cessate il fuoco immediato e il libero accesso agli aiuti umanitari vitali per la popolazione. Secondo Sonia Khush, direttore di Save the Children in Siria “è scandaloso come quello che potrebbe essere il più pesante assedio dall’inizio del conflitto continui ad accadere davanti al nostro occhi. I medici locali e gli operatori umanitari stanno lavorando nelle condizioni più difficili e pericolose che si possano immaginare per cercare di salvare vite umane, mentre le bombe continuano a cadere intorno a loro. I civili ad Aleppo rischiano ora di dover affrontare i morsi della fame perché le forniture alimentari si esauriranno entro poche settimane se non verrà permesso agli aiuti di entrare.” conclude Khush.
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