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Un nuovo strumento in mano ai consumatori per valutare la sostenibilità di un prodotto al momento dell’acquisto, grazie alla prima certificazione che valuta l’impronta sociale.
Continua l’impegno da parte del mondo delle imprese verso una filiera sempre più attenta alla sostenibilità della filiera e all’impatto sociale e ambientale dei beni e dei servizi erogati.
Ne è un esempio la nascita di Social Footprint, ovvero della prima certificazione che valuta l’impronta sociale di un prodotto o di un servizio. Pensata e voluta da un gruppo di lavoro tra cui figurano Bureau Veritas, Certiquality, Dnv Gl Business Assurance (alcuni tra i principali organismi certificatori), la certificazione lavora su entrambi i fronti: da una parte aiuta i consumatori a valutare l’impegno delle aziende sul fronte sociale e ambientale. Dall’altra spinge e supporta le aziende a comunicare con trasparenza l’impronta sociale di tutta la filiera.
Sono sempre di più infatti i consumatori che chiedono una maggiore trasparenza e una tracciabilità dei prodotti. Ne sono esempi anche le disposizioni in materia di sicurezza agroalimentare da parte dell’Europa: l’ultima in ordine cronologico è la normativa comunitaria che regolamenta le informazioni alimentari ai consumatori ed obbliga l’etichettatura delle carni suine, ovi-caprine e dei volatili, indicando il luogo di provenienza e di macellazione.
Chi aderirà alla certificazione si impegnerà a stimolare il miglioramento delle condizioni etico sociali dei diversi anelli della sua filiera di produzione e a rendere trasparente al consumatore la filiera da cui un prodotto proviene, la localizzazione dei fornitori e degli attori coinvolti nel processo di realizzazione finale del prodotto e le relative informazioni.
A seconda degli indicatori verificati, il prodotto avrà un’etichetta con A (livello base) fino a AAA (livello approfondito). Etichetta che indica la verifica dei siti produttivi, della catena di fornitura ed infine dello stesso prodotto finale. Da oggi il consumatore ha uno strumento in più per scegliere cosa e come comprare. E di certo sarà lui a fare sempre di più la differenza.
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