Il 6 gennaio entra in vigore in Spagna la norma che impone ai produttori di tabacco di raccogliere filtri e mozziconi di sigaretta abbandonati a terra.
La legge sui rifiuti e la contaminazione dei suoli, entrata in vigore in Spagna lo scorso aprile e che già vieta la commercializzazione di cotton fioc in plastica monouso, posate, piatti, cannucce o contenitori per bevande in polistirolo espanso, stabilisce infatti a partire dal 6 gennaio i produttori di tabacco dovranno solo farsi carico della pulizia delle strade dei rifiuti derivanti dai loro prodotto, dunque mozziconi e filtri di sigaretta, ma anche informare e sensibilizzare i cittadini sui problemi derivanti dal gettare tali rifiuti a terra.
I mozziconi di sigaretta, e in particolare i filtri, contengono acetato di cellulosa, una plastica molto dannosa se non smaltita correttamente, che rompendosi nell’ambiente rilascia sostanze inquinanti che hanno assorbito dal fumo, come nicotina, arsenico, e piombo. L’iniziativa del governo spagnolo trae spunto dalla direttiva europea sulla plastica monouso, pone i filtri delle sigarette al secondo posto tra gli oggetti di plastica monouso più comune trovato sulle spiagge dei paesi dell’Unione: per questo la direttiva invita gli Stati membri ad adottare misure “per ridurre la dispersione di rifiuti causati dal consumo di prodotti del tabacco con filtri che contengono plastica”.
Oltretutto la rimozione dei mozziconi di sigaretta da strade, spiagge e parchi costa moltissimo ai comuni: Il quotidiano catalano La Vanguardia spiega che non esistono a oggi dati certi a livello nazionale, ma in un rapporto incentrato solo sulla Catalogna, la Fondazione Rezero ha stimato che ogni anno i comuni catalani affrontano costi di pulizia delle strade di mozziconi di sigaretta che oscillano tra i 12 ei 21 euro per abitante, per un totale fino a 1 miliardo di euro l’anno.
During the 2021 International Coastal Cleanup, more than 78,000 cigarette butts were removed from coastal areas in Florida alone, with 1.2 million+ removed globally. 🚬
Learn the impact of this time of marine debris and what’s being done to combat it:https://t.co/csORbVS5NQ
I mozziconi sono una delle forme più diffuse di rifiuti e impiegano circa 10 anni per decomporsi. Secondo la ONG Ocean Conservancy, i mozziconi di sigaretta sono la forma più comune di inquinamento marino, più persino dei sacchetti e delle bottiglie di plastica, con circa 5 miliardi di rifiuti gettati nell’oceano.
Un tribunale condanna Greenpeace a pagare 660 milioni di dollari. L’accusa? Aver difeso ambiente e diritti dei popoli nativi dal mega-oleodotto Dakota Access Pipeline.
In Italia sono 265 gli impianti ormai disuso perché non nevica più: rimangono scheletri e mostri di cemento. E l’esigenza di ripensare la montagna e il turismo.
Temendo la presenza di rifiuti tossici, la Groenlandia ha interrotto l’estrazione dell’uranio. Ora potrebbe essere costretta a ricominciare. O a pagare 11 miliardi di dollari.
Un elenco delle parole che l’amministrazione Trump sta scoraggiando o cancellando da siti e documenti delle agenzie federali, legate al clima e ai diritti.
L’ex presidente delle Filippine è accusato di crimini contro l’umanità per le migliaia di omicidi extragiudiziali nell’ambito della sua lotta alla droga.