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Stati Uniti, sempre più aziende consentono ai dipendenti di restare a casa in caso di morte del cane
Non sono ancora riconosciuti da alcuna legge, ma è in crescita il numero di società che offre ai dipendenti alcuni giorni pagati per riprendersi dalla perdita del proprio animale.
Non importa che tu sia un bambino, un adulto o un anziano, la perdita di un animale domestico è sempre un momento devastante. Resta tuttavia un passaggio naturale, perché in natura vita e morte sono in perfetta comunione, è però necessario avere tempo per elaborare il lutto.
La società odierna, imperniata sul concetto di produttività, offre pochi spazi per gestire al meglio la propria emotività e impone di tornare quanto prima al lavoro. Negli Stati Uniti è però in crescita il numero di aziende che offre ai propri dipendenti una serie di giorni pagati di riposo in caso di morte del proprio animale.
Questi “giorni di lutto per gli animali” non sono ancora riconosciuti da alcuna legge federale o statale, ma sempre più società hanno deciso di favi ricorso, per offrire ai propri lavoratori la possibilità di stare a casa, piangere ed elaborare la scomparsa del proprio amico.
La società di software Vm Ware, ad esempio, garantisce giorni flessibili ai propri dipendenti, mentre la catena di hotel e ristoranti Kimpton concede fino a tre giorni di lontananza dal lavoro in caso di lutto. L’animale da compagnia è spesso considerato dal proprietario un amico e un membro della famiglia, la sua morte è pertanto vissuta con grande dolore, in particolar modo se rappresentava la principale fonte di compagnia. Tra le principali cause di depressione, secondo un recente studio americano, ci sarebbe la perdita del proprio animale.
Per questi motivi offrire ad un lavoratore qualche giorno per lenire il dolore inziale è un gesto umano, ma è anche conveniente dal punto di vista dell’azienda, sarebbe infatti poco producente un impiegato che non ha superato l’inziale choc provocato da una grave perdita.
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