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Sospesa la caccia nelle zone rosse. Ed è una buona notizia per tutti noi. Ma in Francia la sospensione è totale, almeno fino a dicembre.
La caccia non può certo definirsi un’attività necessaria. Ed è stato proprio questo criterio a imporne la sospensione nelle cosiddette zone rosse in Italia. In base al nuovo dpcm, infatti, l’attività venatoria nei giorni scorsi è stata sospesa in Lombardia, Piemonte, Val d’Aosta e Calabria e sono state imposte limitazioni anche in Sicilia e Puglia, dove i cacciatori non hanno più la possibilità di uscire dal territorio del comune di residenza. Insomma, una bella notizia per tutti coloro che amano la natura e gli animali, in mezzo a tanti provvedimenti non certo positivi per il vivere quotidiano.
Nelle altre regioni italiane, con il nuovo dpcm vige invece il divieto di spostarsi prima delle 5:00 del mattino. Anche in questo caso la notizia è positiva: l’orario ridotto comporterà un ritardo nell’avvio dell’appostamento agli uccelli migratori, riducendo così il numero di esemplari uccisi da ogni cacciatore. Questo permetterà peraltro un po’ di respiro a molte specie di volatili minacciate dall’invadenza dell’uomo, consentendo nidificazioni e conseguente allevamento degli uccellini appena nati.
Le limitazioni agli spostamenti introdotte con il nuovo dpcm daranno un po’ di tregua a tutti gli animali selvatici perciò almeno fino al 3 dicembre, e decine di migliaia di loro saranno risparmiati al sanguinario passatempo dei cacciatori. “Diffidiamo le regioni rosse e arancioni dal fare colpi di testa e autorizzare la caccia nonostante i chiari divieti e limitazioni. Si tratterebbe di un atto estensivo e non limitativo del nuovo decreto e per questo illegittimo”, ammonisce a questo proposito la Lav (Lega anvivisezione italiana).
Con l’entrata in vigore del lockdown in Francia sono sospese tutte le forme di attività venatoria fino al primo dicembre. Il provvedimento è stato annunciato su Facebook dal presidente della Federazione francese della caccia, Willy Schraen. Un plauso all’iniziativa arriva dall’Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali), che auspica che nei prossimi provvedimenti del nostro governo sia prevista esplicitamente anche qui in Italia una cessazione totale, una decisione non espressamente contemplata sinora nei dpcm per la Covid-19.
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