
Ripudiando la “dottrina della scoperta”, il Vaticano fa un passo importante nel proprio percorso di trasformazione, ancora lungo e tortuoso.
“Sulla fame non si specula” d
Carlin Petrini di Slow Food insieme a don Virginio Colmegna.
Lo chef Davide Oldani accanto al comico Diego Parassole. Gad
Lerner, Riccardo Bonacina e Gerolamo Fazzini tra gli autorevoli
rappresentanti della carta stampata, Loretta Napoleoni e Marco
Vitale fra gli economisti. E poi padre Kizito Sesana, missionario
in Africa. Sono solo alcuni dei primi firmatari dell’appello “Sulla
fame non si specula”, che dà l’avvio alla Campagna di
sensibilizzazione contro le speculazioni alimentari lanciata dal
settimanale Vita, insieme ad Action Aid International, Pime,
Fondazione Bridges e Acli, per chiedere un intervento regolativo
sui mercati finanziari che protegga un bene essenziale come il cibo
dalle mire speculative, unendosi a gruppi, associazioni e singole
persone che si stanno mobilitando in Europa e negli Stati
Uniti.
Si può diventare fan della Campagna su Facebook
digitando “Sulla fame non si specula” e mandare la propria adesione
all’appello attraverso il sito di vita.it. Info anche su:
sullafamenonsispecula.org.
“Il rapporto tra speculazione finanziaria e aumento dei prezzi
è complesso” spiega Riccardo Moro, economista e fondatore
del Progetto Bridges sulla giustizia economica. “La speculazione
interagisce con lo squilibrio tra domanda e offerta creato da altri
fattori, ma ne moltiplica gli effetti. Leggi di mercato immaginate
per rendere efficienti gli scambi tra produttori e consumatori sono
falsate dall’entrata in gioco di operatori che non hanno alcun
interesse reale ad acquistare o vendere grano, soia o riso, ma
mirano solo a ottenere un rendimento finanziario elevato in tempi
brevi”.
Una delle prime iniziative della campagna “Sulla fame non si
specula” riguarderà Milano, sede dell’Expo
2015 che ha a tema proprio: “Nutrire il pianeta, energia per la
vita”. Ai candidati sindaci alle prossime amministrative la
campagna chiederà di far compiere alla città un passo
concreto, sottoscrivendo un codice di condotta che impegna
l’amministrazione a non acquistare più derivati legati al
cibo.
Primi firmatari: Giulio Albanese, giornalista; Simona Beretta,
Alta scuola di economia e relazioni internazionali –
Università Cattolica di Milano; Riccardo Bonacina,
giornalista e presidente gruppo editoriale VITA; Gianni Bottalico,
presidente ACLI Milano, Monza e Brianza; Roberto Burdese,
presidente Slow Food Italia; Ada Civitani, Coordinatrice del gruppo
di lavoro “Verso Expo 2015” del Comitato Italiano Sovranità
Alimentare (CISA); Don Virginio Colmegna, presidente Casa della
Carità di Milano; Marco De Ponte, presidente Action Aid
Italia; Giosuè De Salvo, responsabile area Advocacy e
Campagne di Mani Tese; Gerolamo Fazzini, giornalista e direttore
“Mondo e Missione”; Carlo Franciosi, presidente Coldiretti
Milano-Lodi; Miriam Giovanzana, direttrice “Terre di Mezzo” – “Fa
la cosa giusta”; Gian Paolo Gualzetti – direttore Centro Pime
Milano; Guido Leoni, presidente Ctm Altromercato; Gad Lerner,
giornalista; Giangi Milesi, presidente Cesvi; Riccardo Moro,
economista; Loretta Napoleoni, economista; Davide Oldani, chef;
Diego Parassole, comico; Carlo Petrini, fondatore Slow Food;
Emanuele Pinardi, presidente coordinamento ong lombarde – CoLomba;
Fabio Pipinato, direttore “Unimondo”; Stefano Piziali, “Link 2007”;
Silvia Pochettino, direttrice “Volontari per lo sviluppo/Focsiv”;
Kizito Sesana, missionario; Giacomo Storti, comico; Paola Villa,
Presidente Nazionale IPSIA.
Comitato promotore: VITA insieme ad Acli, Action Aid
International, Fondazione Bridges, Pime, Unimondo.
Su Facebook il gruppo “Sulla fame non si
specula”
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