Brasile, sparatoria in una scuola. Almeno otto i morti
Due adolescenti avrebbero fatto irruzione in una scuola nei pressi di San Paolo, in Brasile. Il bilancio provvisorio parla di otto morti.
Due adolescenti avrebbero fatto irruzione in una scuola nei pressi di San Paolo, in Brasile. Il bilancio provvisorio parla di otto morti.
La stagione venatoria 2018/2019 è terminata con oltre venti morti e decine di feriti, confermando la pericolosità di questo passatempo per la sicurezza pubblica.
Alcuni hanno condannato, altri sono rimasti in silenzio: la comunità internazionale ha fallito nell’imporre un embargo per la vendita di armi all’Arabia Saudita, mentre in Yemen le bombe made in Italy uccidono ogni giorno.
È di 13 vittime, incluso l’aggressore, il bilancio della sparatoria in un bar di Thousand Oaks, nei pressi di Los Angeles. Ancora ignoto il movente.
Interrotta dopo un quarto di secolo una triste tradizione a New York. Per la prima volta un intero fine settimana è trascorso senza colpi di arma da fuoco.
Secondo fonti siriane, il governo di Assad avrebbe effettuato raid con bombe al cloro nel Ghouta orientale: “Decine di persone soffocate”.
L’ipotesi di Trump per avere scuole più sicure negli Stati Uniti è dare pistole in mano agli insegnanti. Uno scenario che riporta alla mente il corto animato di Michael Moore nel documentario Bowling a Columbine.
Le spese militari italiane sembrano immuni da qualsiasi crisi economica: secondo il rapporto Milex, nel 2018 arrivano a quota 25 miliardi di euro.
Il fondo pensione olandese ABP e il fondo sovrano norvegese fanno un altro passo avanti verso lo stop ai finanziamenti per chi costruisce armi nucleari.
Negli Stati Uniti è facile procurarsi un’arma. È uno dei paesi dove avvengono più sparatorie. Nonostante questo le leggi rimangono invariate: una contraddizione difficile da capire per chi americano non è.