La bolla del carbonio può fare danni peggiori della crisi finanziaria globale
Continuare in modo miope a investire nei combustibili fossili significa gonfiare una bolla, che presto esploderà e ci farà perdere miliardi di dollari.
Continuare in modo miope a investire nei combustibili fossili significa gonfiare una bolla, che presto esploderà e ci farà perdere miliardi di dollari.
Non è ammissibile investire capitali nelle fonti di energia più sporche: 35 organizzazioni cattoliche, tra cui Caritas Internationalis, danno l’esempio.
Presentato il progetto di riconversione dell’intera area, che da centrale termica diventerà un villaggio turistico a pochi passi dal parco regionale del Delta del Po.
Complice il drastico calo nell’impiego del carbone, sceso della metà in pochi anni, le emissioni di CO2 del Regno Unito sono agli stessi livelli degli ultimi anni dell’800.
Il governo delle Baleari accelera il processo di transizione energetica e punta all’obiettivo di indipendenza energetica raggiunta con il cento per cento di rinnovabili entro il 2050.
La lista di atenei “fossil free” si allunga, conquistando un nome importante: l’università di Edimburgo, che gestisce più di un miliardo di euro.
In meno di dieci anni la produzione di elettricità da fonti rinnovabili è più che raddoppiata. E per la prima volta supera la fonte fossile, mentre si sommano gli impegni per l’uscita del carbone da parte di molte nazioni europee, Italia compresa.
Il Cile sta diventando un esempio da seguire in tema di energia. Ha deciso, sostenuto dai produttori elettrici, di abbandonare il carbone e puntare sull’energia solare.
Nel Delta del Mekong, in Vietnam, è in costruzione una grande centrale a carbone. E i contribuenti americani rischiano di doverla finanziare.
Sta finendo l’era in cui venivano investiti miliardi nel carbone. Ha detto basta anche la storica corporazione assicurativa dei Lloyd’s di Londra.