Irlanda, anche il Senato dice no agli investimenti in carbone e petrolio
Il fondo sovrano irlandese sarà il primo al mondo a disinvestire i suoi capitali da carbone, petrolio e gas naturale. La legge è passata anche al Senato.
Il fondo sovrano irlandese sarà il primo al mondo a disinvestire i suoi capitali da carbone, petrolio e gas naturale. La legge è passata anche al Senato.
Donald Trump ha promesso di ridare slancio al carbone, ma ormai le centrali sono vecchie e antieconomiche. E non possono fare altro che chiudere.
A due mesi dall’avvio della Cop 24 di Katowice, la Polonia lancia un segnale politico chiaro, approvando la costruzione di una nuova centrale a carbone.
Il G7 aveva garantito di porre fine a qualsiasi sostegno pubblico a carbone e petrolio entro il 2025. Ad oggi, però, nulla di fatto.
Nato dal basso, il movimento per disinvestire da carbone e petrolio ormai è diventato grande. In tutto sono stati ritirati 6mila miliardi di dollari.
Con l’Accordo di Parigi, le banche americane avevano promesso di tagliare i fondi alle miniere di carbone. Ma i numeri dipingono una realtà ben diversa.
Per mantenere le sue promesse elettorali a favore della lobby del carbone, Donald Trump ha presentato il piano “Affordable clean energy”, un lasciapassare per le vecchie e inquinanti centrali a carbone.
Per salvarsi il posto come primo ministro australiano, Malcolm Turnbull rinuncia al piano per la riduzione delle emissioni mentre gli aborigeni combattono contro una delle miniere di carbone più grandi al mondo.
Per la prima volta in assoluto, un fondo sovrano cede tutti i suoi investimenti nei combustibili fossili. La storica decisione è stata presa dall’Irlanda.
Le economie cosiddette avanzate spendono ancora enormi risorse per finanziare l’industria dei combustibili fossili, secondo uno studio pubblicato in concomitanza col G7.