
Il Botswana vende all’asta le licenze per uccidere quasi trecento elefanti nel 2020
Il governo del Botswana ha venduto all’asta le vite di trecento elefanti in cambio di cospicue somme di denaro da parte di facoltosi cacciatori di trofei.
Il governo del Botswana ha venduto all’asta le vite di trecento elefanti in cambio di cospicue somme di denaro da parte di facoltosi cacciatori di trofei.
Un video girato dalla Cnn in Cina mostra dei cuccioli di elefante rinchiusi in piccole gabbie. A condannarli a questo amaro destino è stato il loro paese, lo Zimbabwe, che li ha venduti “per proteggere la specie”.
Tripadvisor, Airbnb e Booking dicono basta ai maltrattamenti sugli animali: non venderanno più biglietti per attrazioni che non li rispettano.
Sono 55 gli elefanti morti di stenti a causa della siccità nello Zimbabwe. Che rischia di mettere in ginocchio l’intero paese.
Come se gli animali selvatici non corressero già abbastanza rischi, adesso anche i selfie contribuiscono a mettere in pericolo molte specie.
Un tribunale indonesiano ha negato il permesso di realizzare una grande centrale idroelettrica a Sumatra, in uno degli ecosistemi più variegati del pianeta.
I rappresentanti di più di 180 nazioni si sono riuniti per discutere la protezione di oltre 500 specie animali e vegetali minacciate. Ecco le principali decisioni.
In India gli elefanti stanno modificando le proprie abitudini per adattarsi alla crescente presenza umana.
L’animale avrebbe causato danni in un villaggio e sarebbe stato giudicato problematico dal governo della Namibia, che ne ha autorizzato l’abbattimento.
Oltre 500 avvoltoi, la maggior parte dei quali appartenenti a specie minacciate, sono morti avvelenati per aver mangiato carcasse di elefanti bracconati.