Un disastro nucleare come Fukushima è possibile anche in Europa
L’allarme del presidente dell’Autorità francese per la Sicurezza Nucleare, a cinque anni dal disastro di Fukushima. Ecco le centrali transalpine a rischio.
L’allarme del presidente dell’Autorità francese per la Sicurezza Nucleare, a cinque anni dal disastro di Fukushima. Ecco le centrali transalpine a rischio.
Sono passati cinque anni dall’11 marzo del 2011, il giorno in cui in Giappone si è verificato il disastro naturale più grave degli ultimi dieci anni. L’incidente alla centrale nucleare di Fukushima Daiichi è avvenuto in seguito a un maremoto di magnitudo 9.0, talmente forte che ha spostato permanentemente più di due metri a est
Secondo due Ong di medici e scienziati americani, le radiazioni di Fukushima causeranno decine di migliaia di malati di cancro in più rispetto al normale.
In mancanza di terreno da destinare a centrali fotovoltaiche, la giapponese Kyocera ha pensato di usare l’acqua. Il risultato è questo.
Sebbene gli impianti nucleari siano fermi, ogni anno le scorie aumentano di volume. Questo è dovuto alle attività industriali e sanitarie. Siamo uno dei pochi paesi europei a non aver ancora un deposito nazionale.
Pochi anni fa si pensava che l’era dei sommergibili fosse finita, insieme con la Guerra fredda. Invece, sembra che oggi ci siano segnali di riarmo un po’ ovunque. All’epoca di Krusciov e Eisenhower i sottomarini da guerra erano 900, concentrati però nelle flotte di non più di 10 Paesi, tra cui innanzitutto gli Stati Uniti ma soprattutto l’Unione
Gli esperti delle Nazioni Unite (Onu) hanno certificato che il governo iraniano ha assolto a tutti gli obblighi derivanti dall’accordo sul nucleare sottoscritto a luglio. Inizia una nuova era nei rapporti tra Iran e Occidente Il rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), dà il via libera all’applicazione dell’accordo sul nucleare con Teheran. Secondo il direttore generale
Le ong hanno consegnato i premi Pinocchio alle tre aziende più incoerenti nelle politiche per il clima. Le stesse che sono presenti alla Cop 21 di Parigi.
Mentre il Regno Unito pianifica la realizzazione di una centrale nucleare con costi esorbitanti, la Germania pianifica di sostituire l’energia atomica con l’innovazione tecnologica e le rinnovabili.
Le centrali a carbone inglesi saranno dismesse entro il 2025, per far posto a quelle a gas, ma anche al nucleare. Una vittoria a metà.