
Via libera alle trivellazioni nell’Adriatico, respinto il ricorso dell’Abruzzo
Il Consiglio di stato ha respinto il ricorso della Regione Abruzzo contro le trivellazioni nell’Adriatico, che utilizzeranno l’invasiva tecnica dell’air gun.
Il Consiglio di stato ha respinto il ricorso della Regione Abruzzo contro le trivellazioni nell’Adriatico, che utilizzeranno l’invasiva tecnica dell’air gun.
Il costruttore New Holland prosegue lo sviluppo del primo trattore a biometano. L’obiettivo? Rendere energeticamente indipendenti le aziende agricole grazie alla produzione di carburante pulito
Cinque operai hanno perso la vita nell’esplosione di un pozzo di gas naturale in Oklahoma. Le cause sono ancora incerte, di seguito tutti gli aggiornamenti.
L’annuncio è arrivato il 4 gennaio dal governo di Washington: saranno concesse 47 nuove autorizzazioni per trivellazioni offshore alla ricerca di gas e petrolio.
Le fonti di energia rinnovabile e i sistemi di stoccaggio e accumulo dell’energia rivoluzioneranno il settore a partire dai prossimi anni. Ma i combustibili fossili sono duri a morire a causa delle sovvenzioni. Ecco come sarà l’energia del futuro.
Il petrolio spaventa gli investitori. Il fondo più grande al mondo che ha costruito le sue fortune sui combustibili fossili ha deciso di azzerare tutti i suoi investimenti nel settore oil&gas, perché considerati economicamente troppo rischiosi.
I ricercatori dell’Università di Bath in Regno Unito hanno messo a punto un metodo rivoluzionario in grado di produrre plastica ecosostenibile dagli aghi di pino.
Il fabbisogno di energia nel mondo è in crescita: entro il 2040, l’Agenzia Internazionale dell’Energia stima un aumento dei consumi del 30 per cento. Ancora lontano l’addio al petrolio, ma le rinnovabili soddisferanno il 40 per cento della domanda mondiale.
1,5 centesimi di euro al chilowattora è il nuovo record minimo per l’energia solare prodotta. I prezzi stanno diminuendo così in fretta da stracciare i prezzi dello scorso anno.
Venticinque anni dopo un primo allarme, gli scienziati di tutto il mondo lanciano un secondo avvertimento all’umanità sullo stato del Pianeta. Nel 1992 i premi Nobel riuniti nell’organizzazione ‘Union of Concerned Scientists’ assieme a oltre 1.700 firmatari misero in guardia sul fatto che l’impatto delle attività umane sull’ambiente avrebbero probabilmente provocato grandi sofferenze e danneggiato il Pianeta in modo irrimediabile. Oggi, va peggio. E a dirlo sono 15mila scienziati.