Nasce Sunrise, il fondo che investe nel fotovoltaico
Dedicato ai proprietari di piccoli impianti, il fondo ha l’obiettivo di unire i progetti di media taglia per ottenere il miglior ritorno economico dell’investimento.
Dedicato ai proprietari di piccoli impianti, il fondo ha l’obiettivo di unire i progetti di media taglia per ottenere il miglior ritorno economico dell’investimento.
Diverse grandi imprese, leader nei rispettivi settori, hanno investito nelle energie pulite. Ecco chi ha fatto meglio.
L’impianto fornirà acqua calda sanitaria per circa 150 appartamenti dell’area. L’energia proverrà esclusivamente da fonti rinnovabili.
La cittadina dell’est dell’Australia è stata scelta per diventare la prima “ZNet town”, ovvero la prima città a generare il fabbisogno locale di energia da fonti rinnovabili.
Con l’aiuto di un’organizzazione no profit un villaggio ha risolto il problema dei monsoni che allagavano i campi, grazie alle fattorie galleggianti.
È la centrale più grande di tutto il continente. 96 MW di energia rinnovabile tra i cui investitori figura anche Google. E non si trova all’equatore.
Il 20 marzo 2015 sembra lontano, eppure fa già un po’ paura a chi, in Europa, si appoggia ad impianti fotovoltaici per l’approvvigionamento di energia elettrica. Per quella data si attende infatti un’eclissi solare piuttosto importante, che durerà un’ora e mezzo e che interesserà soprattutto Norvegia e Nord Europa, ma che sarà comunque visibile
Non è importante che la preferiate bionda o rossa: quello che conterà, in un futuro molto prossimo, è che sia anche sostenibile. Parliamo della birra, una delle bevande più amate e antiche del mondo, e del suo ciclo produttivo, non esattamente senza impatto sul Pianeta. Un gruppo di scienziati che fanno capo all’AEE INTEC,
L’azienda londinese punta ad ottenere metà del proprio fabbisogno energetico da energia rinnovabile, grazie all’installazione di 24mila pannelli solari.
Il Marocco punta sul sole con cinque nuovi impianti solari che saranno costruiti entro il 2020. L’obiettivo: da un lato ovviare alla scarsità di petrolio e incrementare la propria produzione di energia da fonti rinnovabili del 42 per cento entro la fine del decennio, dall’altro esportare questa energia verso la vicina Europa. Il