
I dati degli ultimi anni indicano un rallentamento nel processo di transizione energetica in Italia. Il rischio è di mancare gli obiettivi al 2030.
Secondo i dati riportati da Bloomberg New Energy Finance gli investimenti nelle energie rinnovabili sono cresciuti del 16 per cento, per una spesa di 310 miliardi di dollari.
Sempre meno combustibili fossili e sempre più energia proveniente da fonti rinnovabili. È quanto emerge dal rapporto annuale di Bloomberg New Energy Finance, specialista delle analisi nel campo dell’energia. Il 2014 è stato un anno di grande crescita per le rinnovabili, gli investimenti globali sono aumentati del 16 per cento rispetto all’anno precedente, per una spesa complessiva di 310 miliardi di dollari, cifra cinque volte superiore rispetto allo scorso decennio.
Secondo l’analisi a trainare la crescita sono stati soprattutto il fotovoltaico in Cina e Stati Uniti e l’eolico offshore in Europa. La Cina è il Paese che ha fatto registrare il maggiore incremento degli investimenti con una crescita del 32 per cento, seguono Canada con il 26 per cento, India con il 14 per cento, Giappone con il 12 per cento, Stati Uniti con l’8 per cento, Sud Africa con il 5 per cento e infine l’Europa, la cui percentuale di investimenti aumenta solo dell’1 per cento.
“Pensavamo che l’aumento degli investimenti globali si attestasse sul 10 per cento – ha dichiarato Michael Liebreich, presidente di Bloomberg New Energy Finance – ma i risultati hanno superato le nostre aspettative, soprattutto grazie all’energia solare, protagonista di enormi miglioramenti di costi-competitività negli ultimi anni”. Liebreich professa ottimismo sulla crescita del settore delle energie pulite, nonostante il crollo del prezzo del petrolio avvenuto durante la seconda metà del 2014. “Il minor costo del greggio avrà un impatto maggiore sul trasporto su strada piuttosto che sulla produzione di energia elettrica”.
Come detto tra le rinnovabili quella maggiormente in salute è l’energia solare, che ha segnato una crescita del 25 per cento rispetto al 2013, segue l’eolico, con l’11 per cento in più rispetto all’anno precedente, mentre sul gradino più basso del podio troviamo le cosiddette “tecnologie energetiche intelligenti”, che hanno fatto registrare una crescita del 10 per cento.
Cattive notizie arrivano purtroppo dall’Italia che va in controtendenza, nel nostro Paese infatti anziché aumentare gli investimenti nell’anno appena concluso sono calati del 60 per cento rispetto al 2013 a causa dei tagli al sostegno delle tariffe per gli impianti fotovoltaici.
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