
L’unico paese dell’Asia centrale con una volontà democratica sembra essere il Kirghizistan. Ma ora sta compiendo passi falsi sulla libertà di stampa, ossigeno per la democrazia.
Chi contravverrà alla normativa introdotta a Taiwan rischia di pagare multe salatissime. Inasprite anche le pene per i maltrattamenti.
Il parlamento di Taiwan ha approvato nella giornata di martedì 11 aprile un emendamento alla legge che disciplina la protezione degli animali, introducendo il divieto di vendita e consumo di carne di cane e di gatto. D’ora in poi, chi contravverrà alla normativa sarà passibile di pesantissime sanzioni: fino a 250.000 Twd (dollari taiwanesi), l’equivalente di circa 7.700 euro. Un rischio che era già presente in alcune province dell’isola, ma che ora diventa generalizzato a livello nazionale.
Taiwan bans dog and cat meat from table as attitudes change https://t.co/1kTiPfkulo
— The Guardian (@guardian) 12 aprile 2017
A riferirlo è l’agenzia di stampa Central News Agency, citata dal South China Morning Post, che ha specificato anche come i nomi e le fotografie di coloro che saranno multati potranno essere resi pubblici. Ma la nuova normativa introdotta dai deputati di Taiwan rende più dure anche le pene per chi sarà giudicato colpevole di violenze nei confronti di cani e gatti : ora nella nazione asiatica si rischia di dover scontare fino a due anni di carcere, oltreché una sanzione pari a due milioni di Twd (circa 61.500 euro, raddoppiata in caso di recidiva). La norma deve tuttavia ancora essere firmata e promulgata dalla presidenza per poter entrare in vigore, hanno specificato fonti locali.
Con l’approvazione della nuova disciplina “abbiamo dimostrato che Taiwan è un paese nel quale il benessere degli animali è considerato una priorità”, ha dichiarato Wang Yu-min, parlamentare che aveva depositato il testo. In ogni caso, per l’isola il cambiamento culturale sembra avviato ormai da tempo, dal momento che il consumo di carne di cane e di gatto era molto diffuso alcuni decenni fa, ma ormai è sempre più raro.
Taiwan becomes first country in Asia to ban dog meat https://t.co/384et1whPx pic.twitter.com/zZJtTr1Ive
— The Independent (@Independent) 12 aprile 2017
La questione era tornata d’attualità dopo la scoperta di una serie di casi di pesanti maltrattamenti ai danni degli animali, il che ha provocato un’ondata di indignazione nella popolazione. Nel corso del 2016, l’esercito di Taiwan aveva dovuto presentare le proprie scuse ufficiali dopo la diffusione di un video che ritraeva dei soldati mentre torturavano un cane randagio.
La notizia di Taiwan segue quella della chiusura del mercato di Moran, nella città di Seongnam, in Corea del Sud: una struttura nella quale veniva smerciata la maggior parte della carne di cane nella nazione asiatica. A chiederne lo stop erano state le autorità locali, secondo le quali in vista dei Giochi olimpici invernali del 2018, il mercato avrebbe rappresentato una macchia per l’immagine internazionale del Paese.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’unico paese dell’Asia centrale con una volontà democratica sembra essere il Kirghizistan. Ma ora sta compiendo passi falsi sulla libertà di stampa, ossigeno per la democrazia.
L’ultimo attacco, nel sud della Striscia di Gaza, ha causato oltre 50 morti e centinaia di feriti. Israele continua a usare la fame come arma contro i palestinesi.
Benché non si tratti di caldo record, il servizio meteorologico americano ha deciso di diramare un’allerta in Alaska: “Una presa di coscienza”.
Centinaia di aerei militari israeliani hanno bombardato siti militari e nucleari dell’Iran. Netanyahu ha detto che l’operazione sarà lunga e ora si attende la risposta dell’Iran.
Una serie di operazioni anti-immigrazione hanno causato proteste a Los Angeles. Donald Trump ha risposto con l’invio dell’esercito, alzando la tensione.
A bordo della Madleen, gestita dalla Freedom Flotilla Coalition, c’erano pacchi di aiuti umanitari e l’attivista Greta Thunberg. L’equipaggio è in stato di fermo in Israele.
La misura è stata annunciata il 4 giugno dal presidente Trump. Per l’Onu è un provvedimento discriminatorio e che suscita preoccupazioni.
La Sierra Leone è uno degli stati africani più esposti al rischio di carestie e calamità naturali. Anche a causa della deforestazione, fenomeno che l’Occidente sembra voler ignorare.
Dall’Unione europea al Regno Unito, passando per il Canada, crescono le misure diplomatiche contro Israele. Che però va avanti con il genocidio a Gaza.