
Dal 1989 vive sull’isola di Budelli, in Sardegna. Dice di detestare l’umanità ma in realtà ama solo di più la natura. Una chiacchierata con il guardiano di un paradiso.
Fino al 3 luglio The Floating Piers, l’installazione ambientale di Christo, regala al lago d’Iseo turisti e attenzione. Un’opera d’arte unica, un percorso che emoziona.
Ci sono le polemiche, le folle e le code ma anche l’entusiasmo, l’arte e il significato di The Floating Piers, la monumentale installazione d’arte ambientale di Christo che sta regalando al lago d’Iseo fama e attenzione. Fino al 3 luglio sarà possibile percorrere la passerella e raggiungere l’isola di San Paolo per provare l’emozione unica di camminare sulle acque.
Christo Vladimirov Yavachev nacque in Bulgaria e Jeanne-Claude Denat de Guillebon in Marocco; sposandosi diedero vita a un progetto di vita e artistico comune che li porterà a essere i maggiori esponenti della land art internazionale.
L’idea di The Floating Piers è datata 1970. Nel 2009 Jeanne -Claude morì ma Christo continuò a portare avanti i progetti ideati con la moglie. È solo nel 2014 che Christo decise che il lago d’Iseo offriva l’ambientazione più suggestiva per il progetto The Floating Piers.
Da sempre, lo scopo primario dei due artisti è quello di creare opere d’arte spettacolari, gioiose e totalmente gratuite per i visitatori. Christo e Jeanne-Claude non hanno mai accettato nessun sussidio, finanziamento o sponsorizzazione per le proprie opere d’arte temporanee e pubbliche. Tutti i redditi dell’artista provengono dalla vendita delle sue opere d’arte originali a collezionisti privati, gallerie d’arte e musei. Questo è probabilmente uno dei motivi per cui Christo è così amato e apprezzato dal pubblico. Anche al lago d’Iseo il riscontro dei visitatori è tangibile: a ogni apparizione – su una strana chiatta saluta spesso i presenti attraversando il lago – l’entusiasmo è grande e sincero.
L’idea di camminare sull’acqua, fluttuando, ondeggiando, seguendo il lago è sicuramente affascinante e non semplice da realizzare tecnicamente: 220.000 cubi di polietilene ad alta densità sostenuti da un sistema modulare di pontili galleggianti formano una passerella lunga 3 chilometri che attraversa l’acqua del lago d’Iseo. Da Sulzano si cammina sino a Monte Isola e poi all’Isola di San Paolo, completamente circondata da The Floating Piers.
Il tessuto giallo cangiante, che con l’umidità diventa arancio, con i suoi 100.000 metri quadrati riveste tutto il progetto, anche per 1,5 chilometri lungo le strade pedonali di Sulzano e Peschiera Maraglio. Il risultato è un sentiero chiaro, luminoso e quasi ipnotico che deve essere percorso per intero. Si ondeggia, ci si siede, si fotografano il lago, i monti circostanti, la strada lasciata alle spalle.
Questo tratto del lago d’Iseo è certamente suggestivo ma poco abituato ad accogliere un numero così ingente di visitatori. La macchina messa in moto per soddisfare le esigenze, soprattutto di mobilità, sta funzionando anche se con inevitabili disagi. Le coordinate per arrivare alle passerelle sono chiare e ben spiegate sul sito ufficiale della manifestazione ma è comunque consigliabile rimanere costantemente collegati ai social ufficiali che in tempo reale comunicano ritardi, variazioni d’orario o qualsiasi altra informazione utile.
Si arrivi con la propria auto, in battello o in treno, sono da tenere in conto piccoli disagi che sembrano però svanire quando si intravede il giallo accesso del tessuto che crea il percorso. Lo stupore è dato non solo dall’installazione in sé ma dal contesto e dai luoghi che acquistano una luce diversa: sia Sulzano che Monte Isola nascondono scorci e panorami unici che forse non avrebbero mai raggiunto questa visibilità in altro modo.
Inutile sconsigliare di visitare The Floating Piers durante i week end o nelle ore di grande caldo, le variabili in campo sono molte: per le condizioni meteorologiche c’è il rischio di essere evacuati e non è possibile sapere in anticipo quanti saranno i visitatori presenti. Occorre solo intraprendere quest’esperienza con entusiasmo e pazienza.
Inevitabili, alla notizia della realizzazione di un evento tanto imponente e impattante, sono arrivate le polemiche e i dubbi, soprattutto in materia di sostenibilità ambientale. Già molti mesi fa Legambiente inviò al Prefetto di Brescia e al governatore della Lombardia, Roberto Maroni, una lettera nella quale l’associazione ambientalista invitava le istituzioni “a prendere atto che la sua sostenibilità è costituita da un mosaico di azioni – si legge nella lettera – Alcune più piccole e alcune più grandi, capaci di creare un disegno organico per il successo dell’evento, con il possibile risparmio di risorse naturali ed economiche e in massima sicurezza per visitatori e residenti. Va garantita ai cittadini residenti della zona, in particolare di Sulzano e Monte Isola, la mobilità necessaria per gli spostamenti residenziali/giornalieri, la massima informazione sulle caratteristiche e i vincoli che l’evento produrrà”.
Ad oggi le perplessità sul progetto riguardano soprattutto i trasporti: i rischi maggiori sono legati al notevole aumento del traffico, con conseguente congestione delle strade che portano verso il lago e l’aumento di inquinamento da emissioni dei veicoli a motore. A Sulzano non possono arrivare auto, il servizio ferroviario locale è stato potenziato, ma al tempo stesso vige lo stop alle biciclette, deciso dal Prefetto di Brescia per motivi di sicurezza della viabilità, affidando così ai soli bus-navetta la percorribilità delle strade. In questo modo però è venuta meno, secondo alcuni, la sostenibilità dell’evento pubblicizzata in origine – nel progetto stesso era stata prevista la creazione di appositi parcheggi per ospitare 70.000 bici.
Per effetto della grande affluenza registrata ogni giorno, nelle ultime ore, è stata decisa la chiusura notturna delle passerelle, ciò permetterà la manutenzione e la pulizia del telo, già pesantemente usurato, e la raccolta dei rifiuti. Un progetto quindi che è continuamente soggetto a mutamenti e richiede attenzione da parte dell’amministrazione ma anche dai visitatori.
Al di là delle difficoltà e delle polemiche, il lago d’Iseo, forse il meno conosciuto e visitato dei laghi del nord d’Italia, sta vivendo i suoi 16 giorni di massimo splendore e regalando un’esperienza unica a migliaia di visitatori. The Floating Piers è un’opera d’arte straordinaria ma è soprattutto un regalo di Christo fatto a questa terra.
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