
L’abbandono degli allevamenti intensivi è il cambiamento necessario per il benessere di animali e persone. Essere Animali continua a combattere per questa causa.
Continua il trasporto di agnelli dall’Est Europa: controlli insufficienti e normativa Ue lacunosa, bisogna fare di più per la tutela di questi animali.
Pochi giorni prima di Natale, Essere Animali è tornata in strada per documentare le terribili condizioni in cui sono costretti a viaggiare gli agnelli che vengono macellati prima delle feste natalizie. Il consumo di questa carne infatti non è legato esclusivamente al periodo pasquale: degli oltre due milioni di agnelli macellati in Italia l’anno scorso, oltre seicentomila sono stati uccisi prima delle festività di Natale e oltre 500mila prima di Pasqua.
Non tutti gli agnelli consumati nel nostro Paese però provengono da allevamenti italiani: uno su quattro sono importati, spesso dall’Europa orientale, dopo viaggi che possono durare fino a trenta ore. Durante il tragitto, non sempre le condizioni in cui vengono trasportati sono legali, ma anche quando la normativa è rispettata ci sono diverse problematiche. Ecco perché ancora una volta siamo tornati a Gonàrs, al confine tra Italia e Slovenia, per controllare i camion adibiti al trasporto di ovini provenienti soprattutto da Ungheria e Romania e diretti ai centri di macellazione in Lazio o Puglia. Siamo riusciti a monitorare le condizioni degli animali in sette diversi camion a quattro piani, che trasportavano agnelli sotto i tre mesi di vita. Quello che abbiamo documentato purtroppo non è molto diverso da ciò che abbiamo visto qualche mese fa, prima di Pasqua: animali stipati su diversi ripiani, alcuni dei quali troppo bassi per permettere loro di reggersi sulle zampe senza toccare con la testa, e beverini senz’acqua o inadatti alla loro età.
Rimanere svegli per lunghissime ore, guidare senza sosta e fare un breve pisolino nei ritagli di tempo tra un inseguimento e l’altro è sempre difficile. Ma ancora più difficile è sentire i belati impauriti degli agnelli, guardare i loro volti e non poter far nulla per farli scendere da quei camion. Ogni volta che abbiamo osservato delle irregolarità o delle problematiche sospette abbiamo allertato le forze dell’ordine. Purtroppo, a causa del mancato impegno del ministero a intensificare i controlli durante il periodo natalizio, le forze dispiegate sulle strade sono state insufficienti e non sono state emesse sanzioni. Nonostante questo sappiamo che tutto ciò che abbiamo filmato in questi giorni sarà utile per influenzare le decisioni dall’alto, quelle decisioni che possono cambiare le leggi e quindi, nel futuro, la vita di milioni di animali.
Il nostro lavoro di monitoraggio ha infatti un obiettivo a lungo termine. Le immagini che abbiamo ripreso sul campo saranno usate per fare pressione direttamente alla Commissione europea, affinché nella revisione della legislazione in materia di allevamento, trasporto e macellazione degli animali in cui è impegnata sia garantito un maggiore livello di benessere agli animali sfruttati per la produzione alimentare. Aiutaci a fermare le sofferenze degli animali durante i trasporti. Abbiamo bisogno di te: firma la petizione.
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