![I cambiamenti climatici rendono più fragili le foreste: spetta a noi tutelarle](https://cdn.lifegate.it/Uo8O3bcCWmXU02BcE2tjGePvH2w=/470x315/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/foreste-fao.jpg, https://cdn.lifegate.it/qqdIw0SCwubwy7bixl7Zzz9dx0A=/940x630/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/foreste-fao.jpg 2x)
L’innovazione può dare un futuro sostenibile ai polmoni verdi del nostro pianeta: lo sottolinea l’edizione 2024 del report Fao sullo stato delle foreste.
Migliaia di fenicotteri sono morti nel lago Salato, in Turchia, a causa della siccità dovuta ai cambiamenti climatici e ai metodi di irrigazione agricola.
Nelle ultime due settimane, migliaia di fenicotteri – tra cui molti cuccioli – sono morti presso il lago Salato, in Turchia, a causa della siccità. Secondo le associazioni ambientaliste, la prolungata mancanza d’acqua è stata causata sia dai cambiamenti climatici, sia dai metodi di irrigazione dovuti a un’agricoltura intensiva.
Le immagini raccolte dai droni utilizzati per monitorare l’area mostrano fenicotteri bruciati dal sole e coperti di fango secco. Il lago Salato è un’importante colonia per questa specie di uccelli: qui, infatti, ogni anno ne nascono almeno 10mila. Nel 2019 addirittura 20mila.
Il lago Salato (Tuz Gölü, in turco) è stato inserito nella lista del Patrimonio mondiale dall’Unesco nel 2000 ed è il lago più salino al mondo dopo il mar Morto. In estate, l’acqua del lago evapora molto velocemente lasciando una superficie di sale spessa 30 centimetri. Il bacino, dove sono state osservate 85 specie di uccelli diverse, riveste un’importanza strategica per quelli migratori e costituisce una delle colonie di fenicotteri più importanti della Turchia.
Quest’anno, tuttavia, solo 5000 uova di fenicottero si sono schiuse all’interno della grande colonia e molti di questi piccoli appena nati sono morti per mancanza d’acqua. Per il ministro dell’Agricoltura Bekir Pakdemirli la colpa non è da attribuire alle coltivazioni e i fenicotteri morti sarebbero appena mille.
Di altro avviso la fondazione ambientale Tema, la quale ha pubblicato un report in cui dimostra che le pratiche agricole sono responsabili della penuria cronica di acqua nella zona: la richiesta è cresciuta del 30 per cento rispetto allo scorso anno e i cambiamenti climatici non fanno altro che peggiorare la situazione.
Anche per la presidente della ong turca Doğa, Dicle Tuba Kilic, l’unico modo per prevenire la morte in massa di fenicotteri è cambiare i metodi di irrigazione agricola nella regione e aumentare i programmi per la tutela della biodiversità.
A tal proposito, l’ong turca – che è partner dell’associazione inglese Birdlife international – punta a ottenere per il delta del Gediz, nel golfo di Smirne, il riconoscimento di area protetta da parte dell’Unesco. Grazie all’attività di Kilic e dei suoi volontari, a Gediz, quest’anno, si sono schiuse 20mila uova di fenicotteri: di tutti gli esemplari rosa del mondo, uno su dieci nasce proprio nel delta di Gediz, il 30 per cento della popolazione europea.
Ma anche Gediz ha dovuto affrontare diversi ostacoli: Doğa si è battuta contro un progetto di autostrada che avrebbe dovuto collegare il nord con il sud della Turchia, passando proprio per il delta e frammentando questa immensa zona umida. Per fortuna, nel 2019, il tribunale di Smirne ha annullato il progetto.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’innovazione può dare un futuro sostenibile ai polmoni verdi del nostro pianeta: lo sottolinea l’edizione 2024 del report Fao sullo stato delle foreste.
Il Piemonte è la regione italiana che vanta il maggior numero di comuni rurali Spighe verdi con un’attenzione spiccata alla sostenibilità.
I megabassines sono enormi riserve d’acqua pensati per l’agricoltura nei mesi di siccità. Nonostante le ottime promesse, sono oggetto di proteste per il loro impatto ambientale.
Il 26 febbraio 2023 a causa del mare mosso 94 migranti annegarono a 300 metri dalla costa calabrese: non ci furono soccorsi nonostante gli allarmi.
L’attivista 73enne impegnato nella lotta alla caccia alle balene è stato ammanettato a Nuuk su un mandato d’arresto emesso dalla Guardia costiera giapponese. Rischia l’estradizione.
A una settimana dal rogo nell’impianto di raccolta rifiuti, spenti gli ultimi focolai. Per ArpaCal non ci sono pericoli ma mancano le analisi del suolo.
In città le temperature sono più alte che altrove: è il fenomeno dell’isola urbana di calore. La cementificazione del territorio impedisce a piante e suolo di regolare la temperatura dell’aria. Dal soil sealing al calore antropogenico, le cause sono tutte legate alle attività umane.
Interessata un’area di 5mila metri quadrati, il Comune invita i cittadini a tenere chiuse le finestre e a indossare le mascherine ffp2.
Una catena umana per fermare i disboscamenti per far spazio alla grande opera: i comitati di cittadini si muovono per salvaguardare il territorio.