
Un libro raccoglie storie ed esperienze dei primi quattro decenni di Fondazione Cesvi. Abbiamo intervistato il suo autore, il Presidente onorario Maurizio Carrara.
A causa di un drastico declino nel numero degli avvoltoi, è stato lanciato un piano d’azione decennale per la conservazione degli avvoltoi nell’Africa occidentale.
Gli avvoltoi hanno un ruolo fondamentale per regolare e mantenere l’equilibrio ecologico di un ecosistema. Rovistando e mangiando le carcasse di altri animali, impediscono a batteri e virus di crescere dai resti in decomposizione. Questi animali sono presenti in Africa con diverse specie, almeno undici, dal grifone africano (Gyps africanus), all’avvoltoio monaco (Aegypius monachus) e l’avvoltoio barbuto (Gypaetus barbatus), fino all’avvoltoio orecchiuto (Torgos tracheliotos).
Questi uccelli sono caratterizzati da un potente senso dell’olfatto e una vista acuta, che consentono loro di individuare carcasse anche a chilometri di distanza. Gli avvoltoi africani possono volare a grandi altezze e coprire vaste distanze, spostandosi facilmente attraverso la savana, i deserti e le pianure.
Proprio in Africa gli avvoltoi hanno subìto un declino preoccupante: negli ultimi cinquant’anni sono diminuiti di oltre l’80 per cento, con alcune specie che hanno raggiunto il 90 per cento. Le principali cause sono l’avvelenamento e il loro uso in riti tradizionali in quanto simboli spirituali di rinascita.
La loro scomparsa rappresenterebbe una seria minaccia per la salute degli ecosistemi africani. Per questo motivo, sono in corso vari sforzi di conservazione per proteggerli e garantire che continuino a svolgere il loro insostituibile ruolo nella natura africana.
Per frenare questo declino è stato lanciato il West African vulture conservation action plan (Wavcap), un piano d’azione decennale per la conservazione degli avvoltoi nell’Africa occidentale. Il piano si svilupperà in sedici Paesi: Benin, Burkina Faso, Camerun, Ciad, Costa d’Avorio, Gambia, Ghana, Guinea, Guinea-Bissau, Liberia, Mali, Niger, Nigeria, Senegal, Sierra Leone e Togo, e unirà gli sforzi di istituzioni e realtà impegnate nella conservazione.
L’obiettivo è far sì che, entro il 2043, le popolazioni di avvoltoi in Africa raggiungano numeri sostenibili, che le credenze popolari non rappresentino più una minaccia, che siano protetti da regolamentazioni e che possano prosperare in un ambiente sano in armonia con le persone.
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