
Una ricetta insolita che unisce la barba di frate agli spaghetti e alla croccantezza dei pinoli, per un primo sano e saporito. Vegetariano e d’effetto!
Da sempre usati nella medicina popolare, oltre ad essere lassativi ed emollienti, hanno interessanti proprietà per curare tosse e per integrare la nostra dieta.
Il lino (Linum usitatissimum) appartiene alla famiglia delle Linacee, è una pianta che può raggiungere un’altezza massima di circa un metro con dei bellissimi fiorellini azzurri e petali ovali. I semi di lino sono protetti da un duro rivestimento esterno, hanno un colore rosso bruno, sono lunghi 4-6 mm, larghi 2-3.
I semi di lino presentano un alto tenore di mucillagini lassative e pectine, acidi grassi polinsaturi, tra cui l’acido linoleico, e un buon contenuto di proteine, sali minerali, vitamine, oligoelementi, fibre ed enzimi. Dato che i semi interi sono poco digeribili, per beneficiare delle loro proprietà è sempre meglio macinarli o tritarli prima di aggiungerli alle pietanze, ricordando che una volta ridotti in farina vanno consumati in breve tempo perché irrancidiscono facilmente.
Come tutti i semi oleosi (noci, mandorle, pinoli, pistacchi, ecc..), anche i semi di lino contengono validi principi nutritivi come proteine, minerali, vitamine, grassi benefici, sostanze anticancerogene e antiossidanti, e in più possiedono mucillagini che li rendono raccomandabili come coadiuvanti nella prevenzione della stipsi e contro il bruciore di stomaco: ne basta un cucchiaio al mattino, a digiuno, da accompagnare con almeno 1/4 di litro di acqua, tisane o succhi di frutta o essere aggiunti al pane o alla miscela di fiocchi per la prima colazione.
Con i semi si può preparare una bevanda lasciando macerare per circa venti minuti 4 – 5 cucchiai di semi di lino in un litro di acqua fredda, da filtrare e bere possibilmente la mattina a digiuno. Ideale è anche l’olio spremuto a freddo, ricchissimo di grassi omega 3 (indispensabili per l’integrità delle membrane cellulari), da utilizzare in modesta quantità come condimento, 1 o 2 cucchiaini tutti i giorni.
La farina di semi di lino può essere anche un ottimo sostituto delle uova: un cucchiaio di lino macinato mischiato a tre cucchiai di liquido sostituiscono un uovo nella cottura al forno per la preparazione di biscotti e torte. I semi di lino possono essere acquistati nei negozi di prodotti naturali, si conservano per parecchio tempo se tenuti in un luogo fresco al riparo dal sole.
Per uso esterno, i semi di lino sono utilizzati per le affezioni dell’apparato respiratorio, per il catarro, raucedine, tosse e tracheiti e anche foruncolosi (in questi casi sotto forma di impacchi e fasciature). Qualora ci fossero problemi di digeribilità, i semi di lino si possono tranquillamente macinare con un frullatore o un macinacaffè per poi spargerli su insalate e minestre
Una ricetta insolita che unisce la barba di frate agli spaghetti e alla croccantezza dei pinoli, per un primo sano e saporito. Vegetariano e d’effetto!
La Pan Europe consumer guide 2021 ha stilato un elenco degli ortaggi, dividendoli da rossi a verdi, a seconda della presenza di residui di pesticidi.
Secondo uno studio giapponese, il consumo di alcuni alimenti nei Paesi del G7 è causa di deforestazione con una media di quattro alberi per persona.
Diffuso in tutti i paesi del Mediterraneo, il couscous è un piatto con protagonista la semola di grano duro cotta in granelli e tanti “contorni” diversi.
Durante il primo lockdown ci siamo meravigliati di come la natura avanzasse negli spazi lasciati liberi dagli esseri umani. Questo accade ogni giorno nei campi bio. Anche senza pandemia.
Materie prime di stagione, tutela del territorio e rispetto della biodiversità: la cucina dello chef tristellato Norbert Niederkofler sposa etica e sostenibilità.
Obiettivo del piano, stimolare la produzione e il consumo di prodotti bio per favorire la transizione agroecologica e tutelare la biodiversità.
Sarà un evento che aprirà la strada al Food system summit di New York. Obiettivo, trasformare il modo in cui il mondo produce, consuma e pensa il cibo.
La tutela della biodiversità è fondamentale per la resilienza dell’ambiente e per la nostra sicurezza alimentare. Due storie raccontano come l’agricoltura biologica agisca in armonia con essa.