
Il governo ha fatto slittare la sugar tax a gennaio 2026. Assobibe chiede la cancellazione della tassa, mentre per l’Istituto Mario Negri è necessaria e deve aumentare per essere efficace.
Allevate all’aperto, a terra o in batteria. Dai codici stampati sui gusci delle uova si può risalire alle modalità di allevamento delle galline.
Vivono illuminate 23 ore al giorno da una luce artificiale, non conoscono né sole né notte, due volte nella vita viene tagliato loro il becco con un attrezzo dotato di lama rovente, è il triste destino delle galline ovaiole di batteria. In Italia circa l’80 per cento delle galline ovaiole vive in gabbie di batteria, milioni di uccelli ammassati dieci alla volta in gabbiette di ferro impilate in file fino a sei piani.
Per il consumatore è possibile non rendersi complice di questo massacro ed esercitare il proprio potere acquistando consapevolmente le uova e utilizzando quelle ottenute senza maltrattare le galline. Per conoscere la storia dell’uovo che stiamo per acquistare è necessario leggere il codice alfanumerico che è stampato sul guscio. L’etichettatura delle uova, obbligatoria in Italia dal 2004, garantisce la trasparenza nel percorso dell’uovo dal pollaio alla tavola e soddisfa la domanda di trasparenza dei consumatori che chiedono di poter conoscere l’origine degli alimenti acquistati .
Un uovo biologico garantisce che la gallina che l’ha deposto ha avuto accesso quotidiano all’esterno, uno spazio di almeno 2,5 metri quadrati, nidi, trespoli, lettiere, massimo 12 galline per metro quadrato al coperto e mangime biologico.
L’uovo da allevamento all’aperto implica l’accesso quotidiano all’aperto, uno spazio di almeno 2,5 metri quadrati per gallina, nidi, trespoli, lettiere e massimo 12 galline per metro quadrato al coperto.
Le uova da allevamento a terra, nonostante il nome accattivante, prevedono sì l’allevamento a terra senza gabbie, ma le galline sono rinchiuse in capannoni chiusi senza accesso all’esterno, massimo 12 galline per metro quadrato, nidi, trespoli e lettiere.
Le uova da allevamento in gabbia sono il risultato di atroci crudeltà esercitate sugli animali, costretti a vivere in spazi angusti che impediscono il loro comportamento naturale, le galline infatti non possono aprire le ali, razzolare in cerca di cibo, fare bagni di terra, appollaiarsi e deporre uova in un nido.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il governo ha fatto slittare la sugar tax a gennaio 2026. Assobibe chiede la cancellazione della tassa, mentre per l’Istituto Mario Negri è necessaria e deve aumentare per essere efficace.
Le indagini della Procura di Bari sollevano nuovi dubbi sulle strategie di lotta alla Xylella, mostrando gli interessi economici coltivati all’ombra della fitopatia. Ma c’è dell’altro.
Si chiama Kipster ed è un progetto che propone una forma di allevamento della galline con ampi spazi per farle circolare, mangimi ricavati dagli scarti di panetterie e pasticcerie e pannelli solari installati sul tetto della struttura. In questo modo si riducono i costi, ma si ottiene un prodotto di qualità che rispetta il benessere animale e l’ambiente.
Sono oltre 24mila gli allevamenti intensivi di polli e suini in Europa, molti sorti nell’ultimo decennio. Un’inchiesta ne fa la mappatura e ne denuncia le principali problematiche.
Secondo uno studio, il passaggio da una dieta tradizionale africana a una tipica del mondo occidentale globalizzato, aumenta l’infiammazione e diminuisce la risposta ai patogeni. Il passaggio inverso comporta invece benefici.
Secondo quanto osservato da ricercatori statunitensi, la dieta mediterranea ha del potenziale per contrastare i disturbi della sindrome dell’intestino irritabile.
I ricercatori dell’Istituto Ramazzini di Bologna hanno osservato un aumento dell’incidenza di tumori in diversi sedi con la somministrazione di bassi dosi di glifosato.
Rigenerazione e salute. Sono le parole chiave che è tempo di sovrascrivere a quelle attuali di impoverimento e degrado, imposte dall’agricoltura intensiva. Una sostituzione che scuote equilibri e merita attenzione.
Secondo uno studio americano sulla salute metabolica, il consumo di ceci è in grado di abbassare il colesterolo, mentre quello di fagioli neri riduce l’infiammazione.