
Secondo quanto osservato da ricercatori statunitensi, la dieta mediterranea ha del potenziale per contrastare i disturbi della sindrome dell’intestino irritabile.
Secondo alcuni esperti inglesi, il semplice gesto di mettere in tavola una brocca colma d’acqua previene l’obesità perché abitua i bambini a non consumare le bibite zuccherate. Parola di esperti.
I genitori dovrebbero smetterla di comprare succhi di frutta e bevande zuccherate per i figli e dovrebbero proporre loro sempre e solo acqua, durante i pasti e lungo tutto l’arco della giornata, per limitare l’assunzione di zucchero e tagliare il rischio di obesità, ipertensione e diabete. Il consiglio arriva da un team di nutrizionisti inglesi ed è stato ripreso dai maggiori quotidiani del Paese. Gli esperti ritengono che le bevande zuccherate, comprese quelle sportive, contribuiscano all’epidemia di obesità infantile in corso in Inghilterra.
Nonostante le linee guida governative volte a scoraggiare l’assunzione di zucchero siano in arrivo, e con esse la proposta di una tassa sulle bevande zuccherate, Susan Jebb, professoressa di dieta e salute della popolazione presso l’Università di Oxford, a capo dei negoziati per raggiungere un accordo tra il governo e l’industria del settore, ha dichiarato che la cosa più efficace che i genitori possano fare al riguardo è tenere le bevande zuccherate fuori dalla tavola, e mettere solo l’acqua. “Incoraggiate i vostri figli a bere acqua. Una volta che sono stati svezzati, i bambini dovrebbero bere solo quella”, ha aggiunto.
Evitare le bibite industriali, secondo l’esperta, è fondamentale per combattere il problema obesità, per via dei chiari collegamenti che ne legano l’assunzione al rischio di aumento di peso. “Abbiamo anche un meccanismo plausibile per tale effetto, perché le calorie liquide sono note per essere meno sazianti delle calorie solide, ti riempiono di meno,” ha precisato Susan Jebb.
La pensa allo stesso modo il professor Tom Sanders, capo della divisione diabete e scienze nutrizionali presso il Kings College di Londra, secondo cui, inoltre, la commercializzazione di bevande zuccherate durante gli eventi sportivi sta inducendo le persone a credere che bere qualcosa di molto zuccherato renda più attivi, più sportivi. “Abbiamo la Coppa del Mondo in corso al momento. Alcune di queste bevande energetiche sono estremamente ricche di zuccheri, tra i 60 e i 70 grammi in una sola bottiglia”, ha detto. “Il modo in cui questi alimenti sono presentati e commercializzati è uno dei problemi che stiamo riscontrando”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Secondo quanto osservato da ricercatori statunitensi, la dieta mediterranea ha del potenziale per contrastare i disturbi della sindrome dell’intestino irritabile.
I ricercatori dell’Istituto Ramazzini di Bologna hanno osservato un aumento dell’incidenza di tumori in diversi sedi con la somministrazione di bassi dosi di glifosato.
Rigenerazione e salute. Sono le parole chiave che è tempo di sovrascrivere a quelle attuali di impoverimento e degrado, imposte dall’agricoltura intensiva. Una sostituzione che scuote equilibri e merita attenzione.
Secondo uno studio americano sulla salute metabolica, il consumo di ceci è in grado di abbassare il colesterolo, mentre quello di fagioli neri riduce l’infiammazione.
I risultati di un progetto pilota sull’agricoltura rigenerativa mostrano i vantaggi di questo approccio rispetto all’agricoltura convenzionale. Registrando una produttività complessiva più elevata.
Dopo cinque minuti di esposizione alla pubblicità di cibo spazzatura i bambini consumano più calorie: lo studio presentato al Congresso europeo sull’obesità.
A Ouagadougou si costruiscono orti e si piantano alberi per proteggere la città dalle ondate di calore e produrre cibo locale e accessibile.
Uno studio su sei cibi importati sottolinea la necessità di risposte da parte della Ue a un’emergenza reale e sempre più preoccupante per la sicurezza alimentare.
Secondo una stima dei ricercatori del Politecnico di Milano, ci sono molte aree del mondo in cui l’agrivoltaico consentirebbe di coltivare sotto i pannelli solari.