Il modello virtuoso e sostenibile delle comunità energetiche rinnovabili sta riscontrando un successo innegabile in Italia.
Duecentomila tonnellate cubiche di gas metano dissolte nel giro di pochi mesi. È quanto starebbe accadendo nel Golfo del Messico dopo l’incidente della Deepwater Horizon avvenuto il 20 aprile 2010…
Duecentomila tonnellate cubiche di gas
metano dissolte nel giro di pochi
mesi. È quanto
starebbe accadendo nel Golfo del Messico dopo l’incidente della
Deepwater Horizon avvenuto il 20 aprile 2010 nel
Golfo del Messico. L’inaspettata notizia positiva
sembra trovare una spiegazione nella presenza di particolari
batteri mangia-metano (“methane-munching”).
La scoperta, pubblicata sulla rivista
Science, è stata fatta dall’oceanografo
John Kessler dell’Università A&M del Texas. Dopo che
la concentrazione di metano aveva raggiunto livelli di 100 mila
volte superiori alla media nel mese di giugno, oggi sembra essere
tornata a livelli normali.
Una notizia talmente incredibile che ha colto di sorpresa gli
stessi ricercatori che, per essere sicuri della scoperta, hanno
condotto le analisi su 207 campioni prelevati tra il 18 agosto e il
4 ottobre 2010.
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