Animal Equality

Le gabbie negli allevamenti europei saranno vietate dal 2027

L’unione europea ha deciso di ridurre gradualmente l’uso delle gabbie negli allevamenti fino a eliminarle completamente entro il 2027.

Le specie che oggi sono ancora legalmente allevate in gabbia all’interno dell’Unione europea sono conigli, galline, quaglie, anatre, scrofe e vitelli. Si tratta di più di 300 milioni di animali che ogni anno sono costretti a vivere all’interno di un sistema che non permette loro di esprimere neppure i comportamenti naturali più semplici, come muoversi o girarsi. Il 30 giugno la Commissione europea ha scelto però di fermare questa ingiustizia impegnandosi a eliminare totalmente le gabbie negli allevamenti di tutta l’Ue entro il 2027.

Delle galline ovaiole rinchiuse nelle gabbie
Le galline vengono stipate insieme alle compagne in gabbie così piccole e affollate da non poter esprimersi in nessuno dei loro comportamenti naturali© Animal Equality

I passi dell’Unione europea verso il cambiamento

Come Animal Equality e altre organizzazioni per la protezione degli animali hanno raccontato attraverso numerose testimonianze e investigazioni, l’allevamento intensivo in gabbia significa solo sofferenza. L’uso delle gabbie corrisponde infatti a un metodo arcaico e crudele responsabile di confinare grandi numeri di animali in spazi ristretti e chiusi, rendendo tra l’altro necessario l’uso massiccio di antibiotici.

Di fronte a questa ingiustizia,1.4 milioni di cittadini europei hanno scelto di chiedere alle istituzioni europee di fermare questo metodo di allevamento. Lanciata a ottobre 2018 e consegnata alla Commissione europea a ottobre 2020, l’Iniziativa dei cittadini europei (Ice) End the cage age, che è stata la prima Ice di successo a favore degli animali negli allevamenti, nonché la terza Ice per numero di firme raccolte.

Il 17 marzo 2021, anche le principali aziende alimentari dell’Ue hanno inviato una lettera congiunta alla Commissione europea e ai membri del Parlamento europeo chiedendo l’eliminazione graduale dell’uso delle gabbie negli allevamenti animali, a partire dalle gabbie arricchite per le galline ovaiole.

Dopo l’audizione del 15 aprile 2021 al Parlamento europeo, durante la quale si è discusso dell’iniziativa dei cittadini europei End the cage age, 101 membri del Parlamento europeo hanno inviato una lettera alla Commissione europea dimostrando il loro sostegno all’iniziativa e chiedendo la graduale eliminazione dell’uso delle gabbie negli allevamenti d’Europa. Nella lettera che hanno redatto, gli eurodeputati hanno chiesto alla Commissione di rivedere la direttiva 98/58 sulla protezione degli animali da allevamento “al fine di porre fine all’inutile crudeltà dell’allevamento in gabbia, il più presto possibile”.

Cosa stabilisce la decisione della Commissione europea

La scelta compiuta dall’Unione europea il 30 giugno rappresenta una vera e propria svolta per i diritti del benessere animale ed è il frutto dell’impegno di 170 Ong europee, di cui 21 italiane.

La Commissione prevede di vietare le gabbie per oltre 300 milioni di animali ogni anno nell’Ue con un’eliminazione graduale ma totale entro il 2027. La Commissaria europea per la salute Stella Kyriakides e la Vicepresidente della Commissione Věra Jourová lo hanno annunciato durante una conferenza stampa sulla risposta della Commissione all’Ice End the cage age.

La Commissione ha annunciato che intende “presentare una proposta legislativa entro la fine del 2023 per eliminare gradualmente e vietare definitivamente l’uso delle gabbie per tutte le specie e categorie di animali menzionate nell’iniziativa”. La decisione affronterà anche la questione dei prodotti importati da paesi extra europei. L’impegno è quello di studiare “l’introduzione di regole o standard per i prodotti importati che siano equivalenti a quelli dell’Ue”.

Le associazioni italiane che hanno promosso l’Iniziativa hanno dichiarato: “Questo rappresenta il cambiamento più grande nel sistema di sfruttamento degli animali per numero di animali coinvolti”. L’annuncio rappresenta inoltre “uno storico passo verso l’abolizione delle gabbie e pone un’importante pietra per il superamento dello sfruttamento degli animali a scopo alimentare”.

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