
Una revisione scientifica di numerosi studi suggerisce che il diquat, erbicida consentito negli Stati Uniti, attacchi i batteri dell’intestino con danni a fegato, reni e polmoni.
Al primo punto vendita di Berlino, nato nel 2001, sono seguite altre filiali nella capitale, una a Francoforte e un’altra ad Amburgo e poi Monaco di Baviera, Essen, Stoccarda, Colonia, Hannover e Düsseldorf. Recentemente è stata la volta di Vienna, in Austria, e – fa sapere la direzione – sono in cantiere nuove aperture: a
Al primo punto vendita di Berlino, nato nel 2001, sono seguite altre filiali nella capitale, una a Francoforte e un’altra ad Amburgo e poi Monaco di Baviera, Essen, Stoccarda, Colonia, Hannover e Düsseldorf. Recentemente è stata la volta di Vienna, in Austria, e – fa sapere la direzione – sono in cantiere nuove aperture: a Londra, Amsterdam Barcellona, Copenaghen. E Milano, entro il 2015.
In linea con il claim della catena “Noi amiamo la vita” e con i princìpi etici, ecologici e salutistici della dieta vegana, da Veganz, sugli scaffali, si trovano solo prodotti di origine vegetale e biologici, sia alimentari sia per l’igiene della casa e della persona. Prodotti di qualità che piacciano a tutti, non solo ai vegani: Jan Bredack, l’imprenditore berlinese fondatore del progetto, ha precisato che circa l’80 per cento dei clienti dei suoi supermercati sono semplicemente acquirenti consapevoli, curiosi e attenti alla qualità della vita, non necessariamente vegetariani o vegani.
In Italia, secondo i dati Eurispes 2014, la scelta veg è praticata da circa 4,2 milioni di persone; il 6,5 per cento degli intervistati si è dichiarato vegetariano e lo 0,6 per cento vegano. Nel mondo vegani e vegetariani sono circa un miliardo; la Germania è il Paese europeo con più vegetariani e vegani (7 milioni).
Bredack, si è posto l’obiettivo di sbarcare anche negli Stati Uniti, precisamente a Portland, dove ha in programma di aprire un centro commerciale con ristorante e reparto abbigliamento e scarpe rigorosamente cruelty free.
Foto in evidenza © www.hamburg.de
Foto interna © vegetarbloggen.com
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Una revisione scientifica di numerosi studi suggerisce che il diquat, erbicida consentito negli Stati Uniti, attacchi i batteri dell’intestino con danni a fegato, reni e polmoni.
Il governo ha fatto slittare la sugar tax a gennaio 2026. Assobibe chiede la cancellazione della tassa, mentre per l’Istituto Mario Negri è necessaria e deve aumentare per essere efficace.
Le indagini della Procura di Bari sollevano nuovi dubbi sulle strategie di lotta alla Xylella, mostrando gli interessi economici coltivati all’ombra della fitopatia. Ma c’è dell’altro.
Sono oltre 24mila gli allevamenti intensivi di polli e suini in Europa, molti sorti nell’ultimo decennio. Un’inchiesta ne fa la mappatura e ne denuncia le principali problematiche.
Secondo uno studio, il passaggio da una dieta tradizionale africana a una tipica del mondo occidentale globalizzato, aumenta l’infiammazione e diminuisce la risposta ai patogeni. Il passaggio inverso comporta invece benefici.
Secondo quanto osservato da ricercatori statunitensi, la dieta mediterranea ha del potenziale per contrastare i disturbi della sindrome dell’intestino irritabile.
I ricercatori dell’Istituto Ramazzini di Bologna hanno osservato un aumento dell’incidenza di tumori in diversi sedi con la somministrazione di bassi dosi di glifosato.
Rigenerazione e salute. Sono le parole chiave che è tempo di sovrascrivere a quelle attuali di impoverimento e degrado, imposte dall’agricoltura intensiva. Una sostituzione che scuote equilibri e merita attenzione.
Secondo uno studio americano sulla salute metabolica, il consumo di ceci è in grado di abbassare il colesterolo, mentre quello di fagioli neri riduce l’infiammazione.