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Dacia Spring, l’elettrica “low cost” del gruppo Renault che ha conquistato l’Europa: semplice, leggera, compatta (e premiata per la sua efficienza).
Quando un saltatore in alto ottiene un nuovo record, inevitabilmente i rivali sono costretti a ridefinire i propri obiettivi, cambiare la preparazione atletica e alzare l’asticella delle ambizioni. Lo stesso accade nel settore automotive, dove l’autonomia elettrica delle berline medie, vale a dire i modelli più diffusi sul mercato, è cresciuta nell’ultimo periodo da poco
Quando un saltatore in alto ottiene un nuovo record, inevitabilmente i rivali sono costretti a ridefinire i propri obiettivi, cambiare la preparazione atletica e alzare l’asticella delle ambizioni. Lo stesso accade nel settore automotive, dove l’autonomia elettrica delle berline medie, vale a dire i modelli più diffusi sul mercato, è cresciuta nell’ultimo periodo da poco meno di 200 km a circa 300 chilometri. Un’evoluzione legata alla diffusione di batterie più potenti ed efficienti. Un cambiamento che promette di giocare a favore della mobilità sostenibile, specie quando protagonista è una best seller quale Volkswagen Golf.
Bmw ha gettato il sasso nello stagno, dichiarando per la nuova i3 una percorrenza media di 300 chilometri, quantificabile in 200 chilometri nell’utilizzo ordinario, vale a dire con il climatizzatore acceso e con qualsiasi condizione climatica. Quasi contemporaneamente, il colosso americano Ford ha lasciato trapelare delle indiscrezioni in merito allo sviluppo di una nuova vettura a ridotte emissioni in grado di viaggiare per 300 chilometri a ogni ricarica, mentre si diffondevano voci di un imminente debutto della compatta Chevrolet Bolt e della monovolume Opel Ampera-e, accreditate rispettivamente di una percorrenza di 320 e 300 chilometri. Dinanzi a tanto fermento, Volkswagen ha rotto gli indugi affermando che la nuova generazione della Golf elettrica, a breve protagonista di un lieve restyling, potrà contare anch’essa su 300 chilometri d’autonomia.
“Non si tratta di una semplice evoluzione – ha dichiarato Thomas Lieber, responsabile della gamma elettrica del brand tedesco – bensì di un vero e proprio cambio di passo rispetto al passato. L’attuale e-Golf può contare su di un’autonomia massima di 190 km, mentre la nuova generazione, in produzione da dicembre, raggiungerà i 300 km. Entriamo nell’era 2.0 della mobilità a zero emissioni”. Il miglioramento atteso è essenzialmente legato dall’adozione di una batteria più potente, forte di 35,8 kWh anziché 24,3 kWh, cui conseguirà un miglioramento delle prestazioni, dato che Volkswagen dichiara uno scatto da 0 a 100 km/h in 9,2 secondi anziché 10,4 secondi come per il vecchio modello e una velocità massima di 150 km/h invece di 140 km/h.
Al momento non sono stati diffusi i dati tecnici relativi al motore elettrico, ma è lecito immaginare che potenza e coppia crescano lievemente rispetto agli attuali 115 cv e 270 Nm. È invece certo che non cambieranno la configurazione della carrozzeria, esclusivamente a 5 porte, e la dotazione di serie decisamente ricca, al punto da includere il climatizzatore automatico bizona, il cruise control, i cerchi in lega a ridotta resistenza aerodinamica, i sensori di parcheggio, i gruppi ottici integralmente a LED, il sistema di navigazione con radio CD e il parabrezza riscaldabile.
https://youtu.be/9L0ECiVjgiM
La versione ottimizzata della media elettrica di Wolfsburg è destinata a sostituire il vecchio modello, proposto a 38mila euro e caratterizzato da una capacità di carico lievemente ridotta rispetto alla vettura equipaggiata con un motore tradizionale. Ad oggi, e-Golf rappresenta solamente l’1 per cento delle vendite della best seller Volkswagen, ma nel 2016 la casa tedesca confida di produrre almeno 12mila esemplari elettrici.
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